Calcio follia: arbitro donna aggredita dall’allenatore e da un tifoso

L'episodio in Real Meda-Rivanazzanese (Under 15 femminile). È il secondo episodio di violenza nei confronti di una direttrice di gara in pochi mesi

Il fatto durante una partita di calcio a 5

Il fatto durante una partita di calcio a 5

Meda (Monza e Brianza), 17 febbraio 2020 -  Non c’è limite alla follia, sui campi di calcio giovanile. Un baratro in cui sabato pomeriggio a Meda qualcuno ha cercato di andare ancora più a fondo. Due adulti, uomini: un allenatore e un tifoso (molto probabilmente un genitore) che aggrediscono, fisicamente e verbalmente, l’arbitro, una ragazzina di 16 anni. E negli ultimi quattro mesi è già la seconda volta che accade: il 24 novembre 2019 Federica Cardinali era stata presa per il collo a pochi minuti dalla fine di una partita Under 17 di calcetto.

Ma torniamo a Meda, dove il Real ospita la Rivanazzanese, squadra della provincia di Pavia. Campionato regionale U15 femminile. Le formazioni sono appaiate al quinto posto. La partita è sull’uno a uno. "Si vedeva che l’arbitra non stava molto bene – racconta il genitore testimone – anche nell’intervallo aveva fatto fatica a riprendere". Ma stringe i denti. Come troppo spesso accade, il clima diventa rovente, per colpa degli adulti, che creano tensione e pressione. Proprio alla fine il Real è in attacco, l’arbitro, che appartiene alla Sezione Aia di Saronno, guarda il cronometro e... un fischio, il secondo (per decretare la fine ne occorrono tre, da regolamento) coincide con un tiro scagliato da una giocatrice del Meda che finisce in gol – frazione di secondo in più o in meno difficile stabilirlo – sul terzo fischio.

D’istinto, la sedicenne convalida la rete e la fine del match. È il putiferio. L’allenatore ospite si fionda in campo, la raggiunge, inveisce contro di lei e le mette le mani addosso. La strattona e la spinge. Lei, sconvolta e spaventata, cerca di ripararsi. Un genitore scavalca la recinzione e tenta di raggiungerla. È il delirio. "Questa persona voleva picchiare l’arbitro, diceva di volerla prendere a calci – racconta Gianni Zaninello, direttore generale del Real Meda –. Quando ha sentito che il padre della ragazza aveva chiamato i carabinieri, ha scavalcato ed è scappato per i campi". La malcapitata decide di annullare la rete, forse per evitare guai ancora peggiori. L’allenatore entra nello spogliatoio dell’arbitro, prende il suo documento (che da regolamento va consegnato prima della partita) e si allontana. Arrivano i militari e cercano di rasserenare gli animi. Identificano il mister ospite: è un 35enne di Voghera. Ora è nei guai. Sicuramente con la giustizia sportiva. E se la famiglia della giovane arbitra, di Cesate, sporgerà querela, anche con la giustizia ordinaria. Il tifoso esagitato, invece, non è stato identificato.