
La scuola di via Edison ad Arcore
Arcore (Monza e Brianza), 20 novembre 2016 - Lasagne indigeste in mensa? Pare proprio di sì per 24 piccoli delle elementari di Arcore, con il mal di pancia per un pomeriggio e una notte. Il tam tam fra le mamme preoccupate ha portato sul banco degli imputati il primo servito giovedì a pranzo nel plesso di via Edison. Il Comune indaga, le famiglie insorgono: "Vogliamo vederci chiaro", dicono i genitori sul piede di guerra.
Due distinti servizi sanitari, secondo le norme, hanno già prelevato campioni della pasta al centro del caso. Una parte, impone la legge, viene conservata proprio per permettere analisi se si verificano problemi e i tecnici Ast (ex Asl) di Arcore e Milano (il centro cottura della Cir, che gestisce il servizio per conto dell’amministrazione è a Cinisello Balsamo) hanno messo in provetta la succulenta leccornia scelta nel giorno incriminato da ben mille ragazzi. Una volta a casa, però, una ventina di loro ha mostrato segni di intossicazione.
"Massima trasparenza sulla vicenda - assicura Paola Palma, assessore all’Istruzione - ma prima di demonizzare la ditta, aspettiamo i risultati". La giunta sta informando le famiglie sugli sviluppi della vicenda in tempo reale tramite lo Sportello Scuola su facebook. Ed è sempre sulla piazza virtuale che impazza la polemica. Mamme e papà, infatti, hanno colto l’opportunità per criticare il servizio da cima a fondo. "Pietanze fredde, capelli nei piatti, peli, posate sporche", si lamentano, mentre l’assessore invita tutti a distinguere i problemi. "Prima capiamo se la dissenteria dipende da qualcosa che c’era nel piatto giovedì e se è così prendiamo provvedimenti, poi discutiamo del resto".
Ma nelle sedi opportune, come la Commissione mensa "della quale le famiglie sono parte attiva", sottolinea Palma. Come in molte altre piazze della zona, anche ad Arcore i genitori possono fare dei blitz in cucina, verificando in presa diretta cosa viene servito ai figli. Così chiarisce una nota diramata dall’azienda dopo "il disservizio": "Abbiamo avvisato le autorità sanitarie, i campioni di quanto servito nei refettori arcoresi di via Dante Alighieri e Giovanni XXIII sono nei loro laboratori, mentre noi restiamo a disposizione per ogni chiarimento". La società conferma anche di aver avviato la procedura interna di verifica dell’accaduto. Appalto da 2 milioni 460mila euro - dei quali 735mila a carico dell’amministrazione e il resto dei 1.100 utenti (tanti sono gli scolari in città, esclusi gli 800 delle private) - la nuova gara ha affidato la somministrazione di pasti da luglio 2015 a giungo 2018, "e prima d’ora non sono mai emerse criticità rilevanti", sottolinea l’assessore.