L’ex vice Porta va all’attacco: "Troppe promesse, ora ci penso io"

Simone Sironi non è stato il primo a rompere gli indugi, il delfino di Poletti e Colombo dovrà vedersela...

L’ex vice Porta va all’attacco: "Troppe promesse, ora ci penso io"

L’ex vice Porta va all’attacco: "Troppe promesse, ora ci penso io"

Simone Sironi non è stato il primo a rompere gli indugi, il delfino di Poletti e Colombo dovrà vedersela con l’altro pezzo da novanta dello storico centrosinistra cittadino: prima di lui era già sceso in campo Luigi Porta, 71 anni, commercialista e revisore dei conti, ma soprattutto ex vice proprio di Adriano Poletti, più volte assessore. Sarà lui a correre per la poltrona più pesante del Comune alla testa della “Civica agratese”, nome orecchiabile. Dalla sua, una conoscenza consolidata della macchina e dei meccanismi, dei suoi riti, dei suoi problemi e un galateo politico così raro oggi. Tira già le prime sciabolate all’avversario smontando quel che il sindaco in carica ritiene il proprio fiore all’occhiello: la nuova piazza. "Presentata come un polmone verde e invece è una spianata di cemento che ci è costata 4 milioni 700mila euro", attacca lo sfidante.

Ma la lista delle mancanze per il nuovo gruppo è lunga e passa "dalla casa di riposo fantasma, promessa tante volte e mai realizzata - dice Porta -. L’opzione di costruirla alla Star ne posticipa di almeno altri 10 anni la realizzazione e le famiglie aspettano". Poi ci sono da combattere "incuria e sporcizia, il cimitero è il simbolo della scarsa attenzione dell’amministrazione Sironi alla città: topi e conigli scorrazzano indisturbati". La lista degli sprechi è estesa "ai quasi 5 milioni buttati per la nuova palestra con annessa palazzina al Parco Aldo Moro e altri 5 rispetto ai 2 previsti all’inizio per la ristrutturazione del cine-teatro Duse che ancora non c’è all’orizzonte. Per non parlare della mancanza di un progetto sul nuovo centro diurno anziani, il Gimot è insufficiente". Bocciatura anche per il recupero del vecchio viale Trivulzio, "costerà 1 milione 200mila euro, una cifra spropositata". Non c’è solo un problema di denaro, "ma di partecipazione al di là delle tessere, altro nodo da sciogliere".

Bar.Cal.