MARCO GALVANI
Cronaca

Le ville brianzole in un circuito internazionale

La proposta del senatore Rampi per rilanciare il turismo sfruttando i gioielli del territorio tutto l’anno, sull’esempio europeo

di Marco Galvani

La Villa Reale e le dimore storiche della Brianza come i castelli della Loira o quelli scozzesi. Un patrimonio da mettere in rete. Per creare un sistema come l’iniziativa di ‘Ville aperte’. "Solo che deve diventare strutturale e non sporadico". Roberto Rampi, capogruppo Pd in Commissione cultura al Senato oltre che vicepresidente della Commissione cultura dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i ‘gioielli’ della Brianza.

E oggi guarda con attenzione la reggia di Monza e il suo futuro. Affidato a un Masterplan finanziato da Regione Lombardia che entro fine anno dovrebbe arrivare a una prima progettazione e a un Consorzio che, dopo la cacciata del concessionario privato nella gestione del corpo centrale, si ritrova a fare i conti con scarse risorse di uomini ed economiche: "Occorre avere chiaro il concetto che la Villa Reale non può che essere l’anello chiave di un progetto regionale e di un sub-progetto provinciale. Con le ville di delizia brianzole intese come proposta nazionale in grado di tenere vivi e far sviluppare risvolti turistici non solo stagionali. Ormai da anni le vacanze vengono spalmate lungo tutto l’anno: e noi siamo un territorio perfetto, che può sfruttare la vicinanza con Milano e il fascino dei tanti spazi storico-culturali e naturalistici". La Villa Reale, Villa Tittoni a Desio, Palazzo Borromeo ad Arcore, Villa Sottocasa a Vimercate, Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno: "si può costruire un asset culturale e artistico da valorizzare. Anche grazie ai fondi che arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e seguendo la linea di tendenza europea che porta ad avere luoghi che siano al tempo stesso museo, teatro e biblioteca".

Non è più il tempo di chiudersi nel proprio territorio, "oggi dobbiamo giocarcela con i circuiti culturali e artistici degli altri Paesi: le nostre ville le metterei in un circuito nazionale per diventare antenne per il rilancio di territori ‘minori’". Approfittando anche degli "imprenditori brianzoli che già stanno facendo interventi enormi con interlocutori internazionali da Londra a Dubai, e che possono intrecciare attività produttive con le attività del piacere". Certo è che "prima occorre coinvolgere studi di europrogettazione e avere un progetto che mi indichi cosa voglio realizzare e quante risorse mi servono, poi posso assumere persone e chiedere fondi". Il fatto è che "servirebbe una regia forte: un parlamentino degli assessori alla cultura che si confrontino periodicamente".