
Le “risorse“ del fiume In arrivo 300mila euro
di Barbara Calderola
Soldi per il welfare in arrivo dalla convivenza con le centrali idroelettriche. Lo sfruttamento del fiume frutta a Cornate più di 300mila euro l’anno versati dalla Regione, la cifra varia a seconda della quantità di energia prodotta. "Ma sono risorse importanti – dice Fabio Quadri, assessore alla Qualità –, fondi vincolati da utilizzare per le categorie fragili". Così prevedono le norme lombarde in seguito all’accordo gestito direttamente dalla giunta Fontana con i gestori "e non più dallo Stato come succedeva in passato. Le prime intese sono arrivate dopo più di 80 anni di stallo, quelle precedenti risalivano agli anni Trenta, le nostre con Edison erano state firmate da Benito Mussolini", ricorda l’assessore. Il nuovo corso aveva già dato i suoi frutti nel 2022, quando il tesoretto "è servito a finanziare contributi per gli asili alle famiglie in difficoltà, piuttosto che a rivedere le fasce Isee per fare lo sconto sui servizi a chi fatica ad arrivare a fine mese".
L’intero ammontare della somma destinata alla Brianza "finisce a noi – continua Quadri –, le risorse vengono assegnate a ciascuna provincia che poi provvede a suddividerle sui comuni che ospitano le centrali, e a Monza e dintorni gli impianti sono solo a Cornate: Bertini ed Esterle, gioielli di architettura del primo Novecento perfettamente funzionanti, adorati dagli amanti dell’arte e anche motori di reddito. Incassiamo il controvalore di una sorta di servitù". Quest’anno, il Pirellone ha ampliato sia le possibili aree di destinazione del tesoretto - aperto ora anche all’ambiente - sia la platea dei beneficiari delle forniture gratuite di elettricità. I soldi potranno essere impiegati anche "per l’accesso a strutture sanitarie pubbliche o per tagliare i costi del ciclo dei rifiuti, dell’approvvigionamento idrico e della depurazione", spiega Massimo Sertori, assessore regionale agli Enti locali.
Aumenta anche il numero delle famiglie che avranno la possibilità di ottenere corrente senza pagarla, "adesso riguarda la fascia Isee dai 20mila euro in giù, ma se in casa ci sono tre figli si parte dai 40mila euro in giù – ancora Sertori –. Non facciamo altro che applicare la legge regionale del 2019 che ha fissato l’obbligo per le grandi centrali di fornire ogni anno alla Regione una quota dell’energia prodotta, che poi noi provvediamo a ridistribuire ai centri che ospitano le turbine".