
di Barbara Calderola
Sicurezza sul lavoro, "prevenzione e controlli a rischio. Manca personale, Ats accentra tutto e chiude le sedi di Ornago e in prospettiva Desio: il territorio si impoverisce". Fumata nera dopo l’incontro sindacati-Azienda sul tema, Cgil Cisl e Uil denunciano: "Entro fine anno avremo 20 ispettori in meno. La riunione non ci ha tranquillizzato, usciamo preoccupati".
Il tema è delicatissimo, solo mercoledì l’ultimo grave infortunio nel Comasco che ha coinvolto un brianzolo, il 25enne Antonino Ferrara di Albiate, schiacciato da una pressa a pochi giorni dall’assunzione: uno choc che rende ancora più amaro il nodo della lotta al fenomeno. Ma è solo l’ultimo caso, la lista è lunga. Anche se l’episodio di Cantù ricade sotto un’altra Azienda. "Avevamo chiesto il tavolo proprio per fare chiarezza sulle prospettive del servizio dopo aver avuto sentore della riorganizzazione che ci è stata confermata", spiega Giulio Fossati, segretario della Cgil-Brianza. "Dei tre storici presidi provinciali resterà solo Monza", confermano le sigle preoccupate per la difficoltà nel reclutare personale, medici del lavoro e tecnici della prevenzione. Lo spauracchio sono i pensionamenti: "Temiamo che il personale in uscita non venga rimpiazzato e se non ci dotiamo degli strumenti necessari rischiamo l’indebolimento della sorveglianza, anello essenziale nella catena di salvataggio dei lavoratori". Ats però smentisce ogni disimpegno e assicura che sta facendo di tutto "per coprire i 19 posti che resteranno vacanti entro fine anno", a dispetto di concorsi andati deserti e di centinaia di chiamate a vuoto. Il numero da colmare sarebbe già calato, due assunzioni saranno operative dal 1° marzo, ma viste le rinunce degli ultimi mesi meglio aspettare il primo giorno e altre sarebbero dietro l’angolo. Doppio il problema che sconta anche questa branca come i medici di famiglia: uno di fondo, il numero chiuso all’università, e l’altro di sistema, i laureati preferiscono il privato che ha retribuzioni migliori. Ma il turn-over è spinto anche dal desiderio di avvicinarsi a casa dei vincitori dei bandi. Quanto alla riorganizzazione che "non ha a che fare con questa situazione", l’Azienda chiarisce che "la maggior parte dei controlli è su Vimercate, Agrate, Arcore, Concorezzo, equidistanti da Monza e Ornago" e che il piccolo centro del Vimercatese è una sede disagiata "per le difficoltà di collegamento coi mezzi pubblici". "L’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro è fondamentale – dice il direttore generale di Ats Carmelo Scarcella – il cambio di località non nasconde una riduzione degli operatori e delle prestazioni ma rappresenta una necessaria razionalizzazione anche attraverso il riaccorpamento delle équipe con l’obiettivo di aumentarne l’efficienza e di migliorare la qualità degli interventi grazie alle diverse competenze delle squadre di ispettori".