
"E ora liberiamo Zaki". Dopo la liberazione di Ikram l’attenzione ora è tutta rivolta allo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere alla periferia del Cairo da oltre 18 mesi con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. Una richiesta che arriva da più fronti politici.
"La liberazione in Marocco di Ikram Nazih, la ragazza condannata con l’accusa di blasfemia per aver condiviso una vignetta considerata offensiva del Corano, è una splendida notizia e il frutto del paziente lavoro svolto dalla nostra diplomazia. Dall’Egitto, però, arriva nelle stesse ore una pessima notizia: altri 45 giorni di carcere per Patrick Zaki, nei confronti del quale è in atto un vero e proprio accanimento. Uno stillicidio che dura ormai senza motivo da un anno e mezzo, e che diventa sempre più una vicenda kafkiana", ha affermato in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.
"Una bella notizia la liberazione di Ikram in Marocco grazie al lavoro della Farnesina e del sottosegretario Enzo Amendola. Ora continuiamo a chiedere con forza lo stop alla detenzione di
Zaki", ha scritto su Twitter la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando.