BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’Ambasciatore dei dolci. Iginio Massari premia Zoia

Il riconoscimento del Maestro della pasticceria al re del panettone "Un esempio di passione e dedizione, ogni sua creazione è un’opera d’amore".

Achille Zoia è ancora l’anima del laboratorio artigianale di pasticceria a Concorezzo

Achille Zoia è ancora l’anima del laboratorio artigianale di pasticceria a Concorezzo

Medaglia d’oro ad Achille Zoia. Per il re del panettone di Concorezzo il premio alla carriera degli Ambasciatori pasticcieri dell’eccellenza italiana consegnato da Iginio Massari, alla guida del gruppo. Il brianzolo inventò il Panettone paradiso, rivoluzionando per sempre il gusto. E adesso i colleghi gli tributano il riconoscimento. L’occasione, il seminario tecnico annuale della categoria alla Cast Alimenti, a Brescia. Impossibile non cedere ai sentimenti, le parole per il Maestro, classe 1936, sono davvero il coronamento di un impegno cominciato quando portava i pantaloni corti: "Celebriamo un viaggio straordinario, segnato da passione e dedizione. La tua arte ha trasformato ogni dolce in un’opera d’amore, regalando emozioni indimenticabili". E ancora: "Nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso hai trovato la forza di credere in te stesso". "La medaglia – spiega Massari – rappresenta il suo talento, la sua tenacia. Achille è una fonte di ispirazione per chi insegue i propri sogni". Zoia è ancora l’anima del suo laboratorio. Stampi e impasti sono stati la sua vita. Ci ha lavorato in mezzo per più di 70 anni e ancora adesso ogni giorno, in bottega, mette il tocco di classe che fa la differenza. Non ha segreti, ai suoi allievi ha insegnato tutto.

Tra i suoi più grandi riconoscimenti il premio “The world cup book“, ricevuto in Francia per il libro “Cresci“, scritto proprio con Iginio Massari e diventato una pietra miliare nel mondo dei lievitati. Dietro a ogni infornata c’è la ricerca maniacale delle materie prime "senza le quali non si può arrivare al risultato", dice, dalle noci di Sorrento, al miele piemontese, alle mandorle della Puglia. E poi c’è lo studio, ai giovani raccomanda sempre di non smettere mai di imparare, "la tecnologia corre molto più velocemente di quanto non fosse per noi, bisogna stare al passo e affiancarsi a professionisti laureati". Il “garzoncino“ di Biffi, a Milano, ne ha fatta di strada nel mondo della pasticceria. Il suo merito più grande? Aver servito l’eccellenza a tutti. E non solo dei “sciuri“ che vedeva sfilare nella pasticceria dove tutto è cominciato. Un’atmosfera che lui è capace di regalare in ogni sua creazione: cioccolatini e pasticcini. E i golosi lo sanno.