L’Albero dei Tutti contro le mafie. Il Comune lo adotta per primo:: "È il presepe laico di questo Paese"

La scultura alta 6 metri e pesante 400 chili girerà l’Italia per raccontare la lotta alla criminalità organizzata. In città è attesa anche la visita di Maria Falcone, sorella del giudice ucciso da Cosa Nostra.

L’Albero dei Tutti contro le mafie. Il Comune lo adotta per primo:: "È il presepe laico di questo Paese"

L’Albero dei Tutti contro le mafie. Il Comune lo adotta per primo:: "È il presepe laico di questo Paese"

È la più grande scultura al mondo sulla lotta alle mafie. La punta dell’abete girata verso il Comune finisce con la statuetta di Giovanni Falcone, una delle vittime della criminalità organizzata che l’artista altoatesino Gregor Prugger e la Fondazione Falcone hanno voluto ricordare con l’Albero dei Tutti, un gigante alto 6 metri, largo 13, che pesa 400 chili e racconta la battaglia da Gaetano Costa e Rocco Chinnici al pool di Falcone e Paolo Borsellino.

Resterà a Vimercate sino a fine maggio, è la "prima città lombarda a ospitarla" "ed è la prima città lombarda ad aderire al progetto del Museo diffuso", dice dal palco nel giorno della presentazione alla città Alessandro De Lisi, curatore generale della Fondazione Falcone. Ieri, la cerimonia che ha riunito a Villa Sottocasa il prefetto Patrizia Palmisani, il questore Salvatore Barilaro e le forze dell’ordine. Ad accogliere tutti, il sindaco Francesco Cereda, orgoglioso di inaugurare quello che chiama "un presepe laico dedicato alle migliori energie di questo Paese", seguito da De Lisi, che prima di tutto ha sottolineato "la vicinanza dell’amministrazione a questi valori", il prefetto ha ricordato la reazione dello Stato all’attacco mafioso "l’assetto normativo è cambiato" e tutti gli strumenti per evitare che "i beni pubblici finiscano in mano alle mafie", ma ad aver colpito dritto al cuore la platea è stata la sua definizione di Cosa Nostra, "il mostro che riesce a prendersi l’anima delle persone". Il questore ha ripreso la risposta di Borsellino a chi gli chiedeva "cosa può fare ciascuno di noi per evitare la collusione" "basta il proprio dovere con qualcosa in più", diceva il giudice. Poi De Lisi ha riportato la memoria "ai campi da calcio per i bambini disegnati sulla strada a Brancaccio nel cuore di Palermo per evitare che i boss Graviano parcheggiassero le Ferrari con le chiavi inserite".

E anche che "per vincere la battaglia serve una rivoluzione gentile che non confonda l’orgoglio con la presunzione". Mentre l’assessore Riccardo Corti ha parlato di "rinascita simboleggiata dalla creatività di Pruegger". L’opera sta viaggiando in Italia, è già stata a Palermo, Roma, Trieste, Firenze, Forlì e Taranto. Ora per un mese e mezzo sarà in Brianza. E sempre in città è attesa Maria Falcone, la data è ancora da definire. La sorella del magistrato incontrerà le scuole.