La Torre incompiuta va al Gruppo Colombo

Dopo sei aste andate deserte l’ecomostro di Desio è stato aggiudicato al valore di 3,1 milioni: nel 2023 potrà partire il cantiere di riqualificazione

di Stefania Totaro

Gli imprenditori del Gruppo Colombo di Monza si sono aggiudicati all’asta del Tribunale di Monza la torre abbandonata di Desio. Dopo le sei andate deserte, quella dell’acquisizione dello "scheletro di cemento" della Torre incompiuta nel Polo tecnologico della Brianza diventa una data storica per la città che per 13 anni ha dovuto convivere con l’ecomostro dopo il fallimento della Società Addamiano che lo stava costruendo.

Il valore dell’immobile è sceso a 3,1 milioni di euro, meno di un terzo rispetto alla prima asta del marzo 2017, quando era quotata 9,4 milioni. Ieri nessuna ulteriore offerta è stata presentata oltre a quella del Gruppo Colombo di Monza, che quindi si è aggiudicato il compendio. Verrà quindi attuato il progetto che in accordo con la curatela fallimentare il Gruppo Colombo aveva presentato e fatto approvare dalla giunta comunale nel dicembre scorso. Dopo 8 anni di intenso lavoro vi è notevole soddisfazione nello staff della curatela fallimentare, in particolare le curatrici Patrizia Riva e Maria Cristina Abbiati ed i consulenti legali avvocati Giorgio Corno e Umberto Grella. Con il 2023 potrà iniziare il cantiere di riqualificazione di questo rudere, un’operazione lunga e complessa iniziata dal sindaco uscente Roberto Corti e poi conclusa dalla giunta di Simone Gargiulo. A facilitare la buona riuscita della procedura anche la Variante al Piano integrato di intervento che ha recentemente approvato la nuova amministrazione: la torre sarà ribassata di 20 metri (passando da 90 a 70), con la demolizione di 6 piani, e avrà una serie di nuove destinazioni e funzioni, che dovrebbero renderla più appetibile. All’ultimo piano ci sarà un ristorante, con terrazza panoramica, e un giardino pensile.

E’ prevista una maggiore percentuale di residenziale rispetto al direzionale, la realizzazione di un’ampia piazza alle spalle con aree verdi, pedonali e ciclabili, la cui manutenzione rimane in capo al privato, la possibilità di realizzare attività commerciali fino ad un massimo di 2.231 mq di superficie di vendita, nonché una quota di edilizia convenzionata per 2mila mq. A livello di benefici pubblici, oltre alla riqualificazione dell’area attualmente allo stato di abbandono, si prevede la riqualificazione della Palazzina Cremonini, la sistemazione delle aree a verde, il completamento della ciclabile, oltre alla riscossione della vecchia fideiussione di 1,5 milioni per il mancato realizzo delle opere di urbanizzazione della convenzione del 2007. Così il mostro, visibile anche da lontano, potrà trasformarsi in una struttura moderna, efficiente e polifunzionale.