REDAZIONE MONZA BRIANZA

La musica delle parole. Tele e opere tridimensionali raccontano l’arte di Mogol

All’ArcGallery di Monza la mostra del figlio del paroliere di Battisti

All’ArcGallery di Monza la mostra del figlio del paroliere di Battisti

All’ArcGallery di Monza la mostra del figlio del paroliere di Battisti

Tele e opere tridimensionali, in cui si fondono scrittura, pittura e scultura. Creazioni in cui al centro sta la parola, scomposta, suggerita, evocata per dare vita a nuovi significati. È quanto compone il percorso di un artista che come pittore ha partecipato per due volte alla Biennale di Venezia, ma che è conosciuto da tanti, con lo pseudonimo di Cheope, anche come paroliere per canzoni di Ivan Graziani, Gianni e Marcella Bella, Celentano, Mina, Ron e per successi come “Il battito animale“ di Raf e “Strani amori“ di Laura Pausini. Fino a sabato 30 gli spazi della galleria d’arte ArcGallery di via Spalto Piodo a Monza ospiteranno la mostra dal titolo “La musica delle parole“, una personale di Alfredo Rapetti Mogol (nella foto), pittore, sculture e autore di testi per brani musicali. Figlio e nipote d’arte - il nonno Mariano ha scritto canzoni come “Vecchio scarpone“ e “Le colline sono in fiore“, il padre Giulio è quello del sodalizio con Lucio Battisti -, nell’esposizione monzese presenta una selezione di dipinti e sculture in alluminio, marmo e rame che appartengono a diversi periodi della sua ricerca, ma che hanno in comune l’elemento del rapporto con la scrittura, con la parola. Alfredo Rapetti Mogol usa la tela come un foglio bianco su cui scrivere pensieri e riflessioni, un pentagramma materico sul quale prendono corpo le sue passioni, un luogo in cui dare rappresentazione concreta a un processo mentale e psicologico. Nel corso degli anni l’artista ha sperimentato diversi materiali, dalla carta alla tela, dal piombo al marmo, dal cemento al gesso. "Il ciclo di opere “Lettere“ e “Mappe del cielo“ sono realizzate utilizzando la tecnica dell’impuntura, con la quale l’azione del dipingere si fonde con l’atto dello scrivere - spiegano dalla ArcGallery -. La parola ritorna poi in altre opere attraverso la scomposizione alfabetica, che modifica la percezione della scrittura, creando segmenti letterari inediti e apparentemente criptici, che richiedono attenzione e partecipazione attiva al pubblico per decodificare il senso della frase".

La mostra si può visitare il giovedì, venerdì e sabato dalle 15 alle 19. Per informazioni si può scrivere a info@arcgallery.it. Rapetti Mogol porta avanti da tempo in parallelo l’attività artistica come pittore e quella come autore di testi per canzoni: suoi sono famosi successi musicali, sue sono mostre personali allestite un po’ in tutta Italia e in Europa, da Berlino a Parigi alla Spagna. Nel 2007 e nel 2011 ha preso parte alla Biennale di Venezia.

Fabio Luongo