
Fino a domenica in Villa Bagatti sono attesi scultori e galleristi da tutta Italia
Milano Scultura cambia pelle. Per l’ottava edizione, la fiera italiana dedicata alla scultura, diretta da Ilaria Centola, si trasferisce da oggi a domenica dagli edifici post-industriali milanesi alla ottocentesca Villa Bagatti Valsecchi. Accade così che gallerie, artisti, progetti speciali, installazioni, incontri e performance, che parlano il linguaggio della scultura contemporanea più attuale, si confrontano con i saloni, le stanze e il parco dell’eclettica residenza, ambienti carichi di storia e di una bellezza che sopravvive alle offese del tempo. "Si tratta di un cambio di progettualità – spiega Centola –: la nuova Milano Scultura intende legarsi a un territorio per valorizzarlo, inserendosi in un’architettura straordinaria e in uno dei parchi naturalistici più interessanti della Brianza, e per esserne valorizzata, avvantaggiandosi del sempre intrigante contrasto tra antico e contemporaneo, e scommettendo su un luogo solo recentemente riscoperto". Nell’ottava edizione di Milano Scultura (oggi alle 18 l’inaugurazione), l’intervento del curatore, Valerio Dehò, diventa più importante: da un lato, perché gli spazi della Villa non consentono il classico layout fieristico diviso in stand, ma incoraggiano un percorso più fluido che oltre a dialogare strettamente con le sale della dimora ottocentesca, mettono a più diretto confronto gli autori e le opere selezionate; dall’altro, perché la configurazione delle sale interne ha naturalmente indotto una selezione più stretta dei partecipanti in base alla qualità.
Accanto ai progetti espositivi presentati da artisti e gallerie, la manifestazione promuove un ciclo di incontri e di performance, e due mostre collettive. “This is the End“ degli artisti Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Matteo Suffritti, che ha avuto una sua prima tappa alla Reggia Monza, presenta alcune delle criticità che affliggono il contemporaneo: le guerre, le pandemie, l’esplosione demografica, la speculazione edilizia, l’avvento dell’intelligenza artificiale, i femminicidi. “Essential“ è, invece, il progetto presentato dal collettivo Mistiche Nutelle: una serie di lavori che sollecitano, attraverso fotografie, dipinti, assemblage, oggetti vintage, un dialogo ironico e scanzonato con la musica dagli anni Sessanta agli anni Novanta.
Anche il parco che circonda la Villa diventa occasione di celebrazione della scultura: in una sezione intitolata “Out of Limits“ trovano spazio opere di grandi dimensioni e installazioni ambientali. Di particolare interesse, il progetto di Francesco Garbelli che porta i suoi celebri lavori dedicati alla toponomastica e alla segnaletica stradale. “Altro da me“, opera di Carlo Guzzi, ispirata all’opera letteraria di Italo Calvino “Il visconte dimezzato“, lascia affiorare il tema degli opposti che vivono e dialogano in noi. Due, infine, i progetti speciali: con l’opera “Mazeman Portrait“, Andrea Prandi presenta un progetto transmediale che consente, attraverso una web app dedicata, di comporre un ritratto unico e irripetibile con ciò che l’artista definisce “la propria forma-pensiero“; Vittorio Raschetti cura la mostra collettiva “Tempo mobile incastonato nella forma fossile“ con opere in legno, cuoio e bronzo di Helene Foata, GA, Cesare Benaglia e Mauro Calvi. A contorno una serie di talk e performance. L’ingresso è gratuito.