La capanna solidale dei detenuti falegnami

Nel laboratorio del carcere di Monza è stato realizzato il bivacco che da oggi accoglierà pellegrini ed escursionisti al Passo della Cisa

Migration

di Marco Galvani

Al Passo storico della Cisa, lungo la Via Francigena nel mezzo dei rilievi tosco-emiliani, c’è una capanna in legno. Ricorda un bivacco di montagna, ma è soprattutto un ’rifugio’ dove i viaggiatori incontrano il territorio e i loro abitanti. Dove pellegrini, escursionisti e ciclisti possono vivere e alimentare il turismo lento e l’inclusione sociale. Anche per questo il progetto realizzato dal Politecnico di Milano e dal Club alpino italiano si chiama Twin (Trekking walking and cycling for inclusion). Gemello. Nel nome della solidarietà sociale. Perché a realizzare la capanna ci hanno pensato cinque detenuti del carcere di Monza impegnati nel laboratorio di falegnameria oltre le sbarre.

Primo passo di un percorso di formazione per il reinserimento nella società, sostenuto dalla direttrice della casa circondariale Maria Pitaniello e dal responsabile dei servizi educativi Raffaele Carbosiero. I detenuti sono stati guidati da falegnami professionisti e volontari, già docenti all’istituto Meroni di Lissone. E anche il materiale utilizzato non è un legno qualsiasi. Sono i tronchi di Vaia, per sostenere le comunità alpine del Triveneto colpite dalla terribile tempesta dell’ottobre del 2018 che aveva abbattuto 16 milioni di abeti. Nella falegnameria di via Sanquirico si è proceduto a taglio, piallatura, messa in squadra dei longheroni e dei tavolati. Tutti i componenti lavorati sono stati portati in quota e assemblati. E questa mattina la capanna Twin aprirà e potrà accogliere i primi ospiti.

La struttura è stata allestita con una camera con un letto matrimoniale e due letti singoli, un bagno dotato di lavandino, wc e doccia. Con la possibilità di ricavare ulteriori due posti letto sul tavolo che si trasforma in letto grazie ad appositi materassi. A gestirla saranno persone fragili coinvolte in un progetto di formazione coordinato dai servizi sociali del Comune di Berceto in collaborazione con la Cooperativa di comunità Berceto Nova. "Scegliendo di soggiornare in questo luogo – spiegano i promotori di Twin – si decide di abbracciare la solidarietà. Il messaggio che lanciamo al Paese è proprio quello di credere e investire in una ’lentezza generativa’. Abbiamo bisogno delle migliori intenzioni istituzionali e amministrative per appoggiare sulla lentezza una proposta di sviluppo inedita e ad altissima resa sociale. Camminando e pedalando si fa del bene a se stessi, ma anche ai territori attraversati e ai loro abitanti".

"Sin dall’inizio il Sentiero Italia CAI ha avuto tra i suoi obiettivi l’aiuto concreto alle economie della montagna – le parole di Antonio Montani, vicepresidente generale del CAI e responsabile del Sentiero Italia CAI –, aiuto che non può che passare attraverso progetti di coesione sociale come appunto Twin".