di Stefania Totaro "Il Comune di Seregno teatro di una convergenza illecita tra interessi privati e politici in un panorama corruttivo che vedeva al centro l’interesse di un singolo imprenditore a cui veniva asservito l’interesse pubblico per uno scambio elettorale". E’ la conclusione della pm Giulia Rizzo nella requisitoria fiume del processo al Tribunale di Monza per la presunta Seregnopoli nell’urbanistica, che si concluderà il 20 giugno con le parole del pm Salvatore Bellomo e le richieste di condanna. Poi la parola passerà anche alle richieste del Comune di Seregno che si è costituito parte civile. Le altre due udienze al momento fissate di questo processo infinito che si è aperto tre anni fa sono a settembre e dicembre. Ieri sotto la lente di Giulia Rizzo il principale capo di imputazione, quello nei confronti del costruttore Antonino Lugarà e dell’ex sindaco Edoardo Mazza per la realizzazione di un supermercato nell’area dismessa della ex Dell’Orto in via Valassina a Seregno. "Le indagini sono iniziate da un esposto presentato nel 2015 dall’allora sindaco Giacinto Mariani che segnalava anomalie nelle pratiche di edilizia privata gestite dall’allora dirigente Calogero Grisafi, poi morto suicida - ha ricordato la pm - Indagando è emersa la figura di Lugarà, che vuole che la sua pratica venga approvata velocemente e contatta tutti i funzionari, primo tra tutti Grisafi, ma poi si rende conto di avere puntato sul cavallo sbagliato e punta allora sul candidato sindaco Mazza. L’accordo corruttivo sottostante alla campagna elettorale è l’ultima occasione per Lugarà per portare a termine l’impegno con la società per la realizzazione del supermercato, un’operazione da 3 milioni di euro". L’accordo è possibile "grazie alla caratura del personaggio del costruttore che vanta conoscenze in ambito politico, sanitario, istituzionale e anche nell’ambito della criminalità organizzata", sostiene la pm, che ricorda l’aperitivo elettorale a Seregno ...
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