GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

In coda al presepe della Brianza. In migliaia per il Bambinello

Il messaggio di pace di quest’anno portato ieri in scena tra le colline da 200 figuranti

Il messaggio di pace di quest’anno portato ieri in scena tra le colline da 200 figuranti

Il messaggio di pace di quest’anno portato ieri in scena tra le colline da 200 figuranti

Fede, tradizione, folclore, sensibilizzazione. E tanta partecipazione: ancora un grande successo per il presepe vivente di Agliate, iniziativa giunta all’edizione numero 49, organizzata da Comunione e Liberazione Brianza e comunità pastorale Santo Spirito. "Dal 2001 – racconta Enzo Gibellato, per 32 anni art director della manifestazione e ora ancora impegnato nell’organizzazione – abbiamo individuato un tema di attualità. Il presepe ha qualcosa da dire a tutti noi, il messaggio resta attuale. E noi caliamo la prima scena in un tema che ci tocca sempre da vicino. Allora era stato l’attentato alle torri gemelle di New York, questa volta vogliamo richiamare l’attenzione sul tema della pace".

La prima scena, quella davanti alla basilica romanica, ha riproposto pertanto il messaggio di pace che ha dato origine al santuario della Madonna di Caravaggio. Allora era gli anni di guerra tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. E in quello scenario di devastazione, il 26 maggio 1432, ecco l’apparizione della Madonna a Giannetta Varoli, un’umile contadina, invitata a portare a tutti gli uomini il messaggio di conversione e di pace. "Il messaggio ci richiama alle guerre tuttora in corso – aggiunge Gibellato – ma ogni aspetto di questa rappresentazione ha qualcosa che deve farci riflettere. A partire dal parcheggio dove si lascia l’auto: non è qui vicino. Si arriva a piedi, come in una sorta di pellegrinaggio. Qui si assiste a 25 scene evangeliche, per arrivare fino alla grotta con la natività. Si cammina anche per vedere il bambino e ci si mette in coda. In alcuni momenti è capitato di dover mettere nel conto anche mezz’ora di attesa. E anche questo dà l’idea della volontà di mettersi in cammino per assistere a un evento, che poi per tutti noi va al di là della semplice rappresentazione e ha qualcosa da trasmetterci".

Imponente come sempre la parte organizzativa. Qui nulla è lasciato al caso e il risultato lo dimostra ampiamente. Questo presepe vivente, lontano dall’asfalto e vissuto in mezzo alla natura, è con ogni probabilità uno dei più toccanti di tutta la Brianza. Gli organizzatori iniziano a mettersi al lavoro già in agosto, a settembre si tirano le prime somme e inizia la divisione dei compiti per la preparazione degli scenari e dei costumi per gli oltre 200 figuranti. Davanti alla grotta e al bambino, non sono stati in pochi a emozionarsi. Primi fra tutti i genitori, Davide ed Eleonora Cevoli, nei panni di Maria e Giuseppe con il loro terzo figlio, Stefano, protagonisti per un giorno.