Ilaria Salis resta in carcere, Schlein: “Schiaffo irricevibile. Giorgia Meloni reagisca subito”

Le reazioni politiche alla decisione dei giudici ungheresi di non concedere i domicialiari alla nostra connazionale

Budapest, 28 marzo 2024 – Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Lo hanno deciso i giudici ungheresi. Una decisione che, unitamente alle immagini del suo arrivo in tribunale con ceppi e manette, fa esplodere nuovamente il dibattito-polemica politico. In particolare con l’opposizione che attacca il presidente del consiglio Meloni.

Elly Schlein e Ilaria Salis di nuovo in manette nel tribunale ungherese
Elly Schlein e Ilaria Salis di nuovo in manette nel tribunale ungherese

“Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito", ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein.

"Spetta a noi cercare di difendere i nostri concittadini. Non mi sento di assolvere automaticamente il comportamento della Salis su quello che è successo. Però è una cittadina italiana e il governo farà tutto il possibile per difenderla. Ancora in catene? Ricordo che anche in Italia Tortora era stato portato in catene in tribunale. La giustizia italiana è andata avanti, ci sono altri rispetti, e noi siamo orgogliosi di questo”, Lo dice il deputato Fdi, Giovanni Donzelli a margine di un convegno sul premierato a Roma. “Ovviamente l'Italia si batterà per tutti i cittadini che si trovano in condizioni di questo genere”, ha aggiunto Donzelli.

"Non va bene, vanno sempre rispettati i diritti dei detenuti, soprattutto di quelli in attesa di giudizio come prevedono le norme comunitarie: continuiamo ripeterlo. Ma non politicizziamo il processo, perché se viene politicizzato chi ne subisce più le conseguenze è la Salis”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo fuori dalla Camera sul caso di Ilaria Salis, la 39enne insegnante milanese detenuta a Budapest da oltre un anno con l'accusa di aggressione ai danni di tre militanti neo-fascisti nel corso di una manifestazione, che è stata condotta in tribunale per l'udienza in programma oggi sul suo caso, ancora in catene mani e piedi.

"La decisione dei giudici ungheresi di negare i domiciliari a Ilaria Salis è gravissima e immotivata perché presa nonostante le garanzie di sicurezza fornite dai difensori e dalla famiglia di Ilaria. I giudici hanno detto che persiste il pericolo di fuga, ma questa è un'assurdità, una pura fantasia sulla base della quale si condanna la nostra concittadina a rimanere un altro anno in carcere dopo 13 mesi di detenzione preventiva in condizioni disumane senza una sentenza definitiva. Siamo di fronte a una gravissima violazione dello stato di diritto garantito dai regolamenti europei. A questo punto è necessario che il governo italiano intervenga diplomaticamente per porre fine a questa situazione kafkiana, dolorosa per Ilaria e umiliante per il nostro Paese". Lo dichiara da Budapest la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari.