Affare da 90 milioni di euro. Rifiuti d’oro, il bilancio di Cem

Il presidente Fulgione: "Dieci anni di Ecuosacco certificano che avevamo ragione, il sistema funziona"

Affare da 90 milioni di euro. Rifiuti d’oro, il bilancio di Cem

Affare da 90 milioni di euro. Rifiuti d’oro, il bilancio di Cem

I rifiuti in Brianza e nell’hinterland sono un affare che rende. Quanto? Esattamente 2 milioni 200mila euro, è l’utile di Cem nel 2023, il colosso pubblico che raccoglie e smaltisce la pattumiera in un’ottantina di comuni a cavallo fra le due province. Nuovo balzo in avanti anche del fatturato che sfonda il tetto dei 90 milioni e segna un altro traguardo importante.

L’assemblea dei soci ha approvato il rendiconto, il presidente Alberto Fulgione incassa un altro sì e prosegue con il piano industriale "costruito sulla crescita".

"I numeri - sottolinea - certificano il buon funzionamento e lo stato di salute dell’azienda.

E ci permettono, nonostante il contesto economico sia difficile, di presentare un bilancio sano che ci fa guardare al futuro con ottimismo".

Bene anche per la partecipata Seruso che l’ex consorzio controlla per il 24,23% e alla quale conferisce la metà dei rifiuti trattati nell’impianto di Verderio, nel Lecchese.

Anche il partner ha guadagnato, 583mila euro, "primo attivo dopo il revamping, l’aggiornamento, del 2022".

In pratica si comincia a rientrare dall’investimento. Lo sforzo per spingere l’economia circolare aggiunge un altro mattoncino al percorso, i 10 anni di Ecuosacco.

Un anniversario che racconta quando la battaglia per l’ambiente a Cavenago Brianza, dove il Cem ha casa, sia radicata. La prima volta che il sacco rosso tracciabile è comparso da queste parti era nel lontano 2014, l’obiettivo, allora come ora, "ridurre l’immondizia prodotta".

Pionieri, erano stati tre piccoli centri che hanno però molto da insegnare in questo campo, Bellusco, Mezzago e la milanese Grezzago.

"Abbiamo pensato che eliminare carta e plastica che finivano nel secco per sbaglio avrebbero migliorato la qualità della differenziata, tagliando i costi di smaltimento e aumentando i ricavi per i Comuni grazie alle maggiori quantità di scarti da vendere.

La formula funziona - ricorda Fulgione -. Oggi tutti riconoscono all’iniziativa il merito di aver migliorato le prestazioni della raccolta sul territorio e adesso il progetto è attivo in 49 comuni su 75 che serviamo".

Un risultato al quale si è arrivati dopo un cambio di mentalità, All’inizio su Ecuosacco non c’erano codici a barre, ma già dal secondo anno dal suo arrivo era stato personalizzato e questo permette di pesare la pattumiera di ogni famiglia che paga meno se è più virtuosa.

Una filosofia "entrata ormai in tutte le case dove la pratica è diffusa".