Il lago non vuole ancora restituire il corpo della piccola Fatou

Secondo gli esperti il corpicino sta affondando lentamente in profondità

Le ricerche sono proseguite a oltranza anche ieri per il quarto giorno e la quarta notte consecutivi, nonostante il maltempo che ha sferzato tutta la provincia di Lecco, ma il lago sembra proprio non voler restituire Fatou, la 12enne di Monza originaria del Gambia che giovedì è annegata a pochi metri dalla riva di Abbadia Lariana alla spiaggia libera della Poncia vicino al lido del Parco Ulisse Guzzi dove la piccola era andata con i genitorie i due fratelllini a trascorrere una giornata di festa.

I vigili del fuoco specializzati nel soccorso in acqua del comando provinciale e i pompieri del Nucleo sommozzatori di Milano si sono fermati solo per qualche ora giusto per rifocillarsi e riposare un poco e quando le condizioni meteorologiche li hanno obbligati a fermarsi per ragioni di sicurezza, per il resto hanno continuato imperterriti a immergersi e perlustrare la superficie del Lario sfidando freddo, temporali e buio.

Secondo gli esperti il corpicino della ragazzina sta continuando ad affondare lentamente, trascinato inesorabilmente sempre più giù negli abissi che in alcuni punti in quel tratto di ramo lecchese superano anche i 150 metri di profondità dal suo stesso peso oltre che dalle correnti che lo stanno trasportando chissà dove, rendendo le operazioni più difficili del trovare il classico ago nel pagliaio. Fatou è la settima vittima del lago di Como di quest’estate nera.

Daniele De Salvo