MARCO GALVANI
Cronaca

Fase 2, drive-in all’Autodromo e concerti itineranti su camion in giro per Monza

Longo, assessore alla Cultura: "C’è l’ok al maxi-schermo nel tempio della velocità tra fine giugno e luglio, arena estiva in Villa"

Un drive-in

Monza, 14 maggio 2020 - Il drive-in in autodromo , l’arte "diffusa" nelle strade della città, i musei che riaprono e un progetto rivoluzionario di delivery dei concerti. Perché la Fase 2, a Monza, è anche cultura. Perché dopo due mesi di "letargo", di paure, preoccupazioni, "non dobbiamo sottovalutare, adesso, l’importanza di dare alla gente l’opportunità di distrarsi, di recuperare una normalità che è fatta anche di cultura. Nel rispetto assoluto delle norme sulla sicurezza". Massimiliano Longo, assessore alla Cultura, si prepara alla ripartenza.

Innanzitutto mandando in porto, "grazie alla grande collaborazione con l’autodromo", l’organizzazione di un drive-in nel tempio della Formula Uno. Con l’emergenza sanitaria che continua a tenere chiusi i luoghi di aggregazione e i cinema e probabilmente li riaprirà per ultimi, "abbiamo voluto pensare a una soluzione alternativa".

E così il fascino senza tempo del drive-in, icona pop anni Ottanta, celebrato dalla cultura cinematografica e letteraria e cancellato per fare spazio, su quei parcheggi con vista sul maxi-schermo, ad attività più redditizie, torna a rivivere questa estate nell’area del Paddock Due, il piazzale che corre lungo il rettilineo che porta alla Parabolica. E’ asfaltato, è sufficientemente ampio, è già di fatto recintato e, soprattutto, è comodamente raggiungibile dall’ingresso principale del circuito.

Un progetto pensato inizialmente come alternativa all’arena estiva, il cinema sotto le stelle in Villa Reale, nel caso le norme non l’avessero consentita, ma "visto che ci sono due importanti sponsor che copriranno tutti i costi, riusciremo ad avere sia il drive-in sia l’arena estiva".

La partenza, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio: "Stiamo definendo gli ultimi dettagli". Mentre sul fronte dei musei la riapertura è prevista per la prossima settimana anche se "ancora non ci sono state comunicate le disposizioni con cui regolamentare gli accessi e l’organizzazione interna degli spazi. Norme – l’auspicio di Longo – che speriamo arrivino in queste ore".

Da mercoledì riaprono i Musei Civici che potranno proporre anche la mostra "Immagini della fantasia" fino al 21 giugno. Mentre in Galleria Civica "finalmente riusciremo a inaugurare la mostra sulle opere cartografiche realizzate dalla famiglia De Agostini che avremmo dovuto aprire il 5 marzo – calendarizza l’assessore –. Stiamo parlando di una preziosa raccolta di geopittoriche in originale, realizzate negli anni Trenta e Quaranta, arricchita da altre riproduzioni come la Carta Stradale del 1906-1910, le Carte dei Laghi Lombardi del 1896-1904, la Cartografia Scolastica, la Carta della Luna e le tavole lombarde dell’Atlante dei Laghi Italiani. Inoltre, per la prima volta in esposizione, ci saranno la riproduzione della Tavola di Roma della Carta d’Italia e la Carta della Cina realizzata a Como nel 1901". Un viaggio immaginario che sarà possibile percorrere fino al 30 giugno, ma se la Galleria Civica non dovesse essere prenotata tra luglio e agosto da mostre private "andremo avanti con la famiglia De Agostini". Per quanto riguarda , invece, l’Arengario, "al momento stiamo cercando di impostare una programmazione delle iniziative da poter ospitare. Di certo – prosegue l’assessore – a settembre, la settimana dopo il Gran premio, avremo la seconda edizione della mostra Monza in acquarello che lo scorso anno ha portato in due giorni 5mila visitatori da tutta Italia ed Europa".

Arte al chiuso, ma anche all’aperto: "Il progetto di "Arte diffusa" che avevamo previsto per il FuoriSalone sarà comunque proposto – assicura Longo -. Ci saranno installazioni in giro per la città e le persone potranno andare a scoprirle seguendo una cartina". E poi, se da una parte "sarà inevitabile cancellare la maggior parte degli eventi previsti per la rassegna Summer Monza", dall’altra, "visto che non si potranno prevedere spettacoli e concerti, non si potranno montare palchi e assembrare persone in un unico luogo, visto che la gente non può andare ai concerti, saremo noi a portare i concerti sotto casa dei monzesi".

Un’idea rivoluzionaria, "di difficile realizzazione perché dobbiamo capire il modo di concretizzarla evitando però che si possano creare assembramenti". La formula è semplice: "Concerti itineranti, con un mezzo scoperto sul quale ospitare una volta un pianista, un’altra un sassofonista o un deejay. Ci stiamo lavorando con Saul Beretta di Musicamorfosi".