Falciato in moto, maxi risarcimento ai familiari

L’imprenditore di 55 anni ucciso da un automobilista ubriaco a Seveso: l’assicurazione ha pagato quasi un milione e 400mila euro

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di Stefania Totaro

Un risarcimento di quasi 1 milione e 400mila euro per la morte del loro familiare, M.R., falciato a soli 55 anni da un’auto guidata da un ubriaco mentre viaggiava in sella a una moto con dietro la moglie 50enne, anche lei rimasta ferita. Mentre il conducente della vettura, G.S., 56 anni, di Meda, imputato di omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza alcolica, è ancora agli arresti domiciliari e ha scelto di essere processato con il rito abbreviato, i congiunti di M.R. sono riusciti a ottenere dalla società di assicurazioni il riconoscimento dei danni biologici, patrimoniali e morali, rivolgendosi all’avvocata Francesca Scioscia di Monza. La legale ha rappresentato la moglie, le due figlie (di cui una ancora minorenne), la madre, il fratello e due sorelle del 55enne in una transazione conclusa ancora prima che la responsabilità penale per l’omicidio stradale venga dichiarata. "Dopo una lunga e serrata trattativa siamo riusciti a ottenere questo risarcimento che può dare uno spiraglio di luce a questa famiglia duramente provata", commenta l’avvocata Scioscia. M.R., titolare di un’officina con il fratello, era il principale sostentamento per la moglie, che lavorava part-time e le due figlie. "Eravamo una famiglia bellissima, senza tanti soldi ma eravamo felici - dice M., la figlia 21enne della vittima - L’avvocata si è presa a cuore la nostra vicenda come se fossimo di famiglia e noi ci siamo messi nelle sue mani: ha dimostrato di essere una donna e professionista tosta riuscendo a portare a termine una trattativa molto dibattuta. Ora io invece mi sto battendo perché facciano una rotatoria all’incrocio dove mio papà è stato travolto e ucciso mentre tornava a casa con la mamma da una festa di compleanno". "Mio fratello non c’è più, la sua vita non ha un prezzo, ma l’avvocata ci ha aiutati tantissimo - aggiunge G., 61 anni - Per me mio fratello era più di un fratello, condividavamo il lavoro e la passione per la montagna, la caccia e i funghi. Eravamo sempre insieme. Invece è morto per il mancato rispetto del codice della strada e voglio lanciare un appello a stare attenti quando si viaggia sulle strade". L’incidente stradale mortale è accaduto verso mezzanotte e mezza del 4 agosto 2019 in via Vignazzola all’incrocio con via Cavalla a Seveso. L’automobilista, operaio incensurato, era alla guida di una Renault Clio e avrebbe svoltato a sinistra senza dare la precedenza alla Harley Davidson guidata dal 55enne in arrivo.

I carabinieri avevano sottoposto l’automobilista all’alcol test: aveva un tasso di 2,35 grammi per litro di alcol nel sangue, ben oltre i limiti di legge (0,50). Per G.S. era scattato l’arresto per omicidio stradale aggravato.