ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Ecco i nuovi Giovannini d’Oro. Monza celebra l’impegno civico

La più importante onorificenza sarà consegnata nella cerimonia all’Arengario in programma martedì 24

La più importante onorificenza sarà consegnata nella cerimonia all’Arengario in programma martedì 24

La più importante onorificenza sarà consegnata nella cerimonia all’Arengario in programma martedì 24

Fabio Castelli (alla memoria), Anna Cavenaghi, Eugenio Galbiati, Tiziana Fedeli e Rosella Stucchi. Sono questi i nomi dei cinque Giovannini d’Oro di quest’anno di Monza, a cui si affianca il premio Corona Ferrea, andato all’associazione Carcere Aperto. Sarà, come da tradizione, la giornata del Santo Patrono a ospitare uno dei momenti più sentiti dalla comunità monzese: martedì 24 giugno, sotto i portici dell’Arengario, in piazza Roma, si terrà alle 12 la cerimonia di consegna delle massime onorificenze civiche, un rito che ogni anno unisce memoria, riconoscenza e identità cittadina. La cerimonia seguirà la messa solenne delle 10.30 in Duomo e sarà presieduta dal sindaco Paolo Pilotto, affiancato dalla Commissione per le Benemerenze, composta da Rosanna Meroni, Laura Morasso, Rosella Panzeri, Vittorio Biassoni, Emanuele Cirillo e dai consiglieri comunali Martina Sassoli e Tullio Parrella.

Quest’anno, in via eccezionale, i cittadini insigniti del Giovannino d’Oro sono stati cinque anziché quattro, nel segno di una comunità prolifica di figure simbolo di dedizione civica, spirito di servizio e amore per la città. Quello alla memoria è stato assegnato a Fabio Castelli, scomparso tragicamente la scorsa estate. Castelli è stato per anni una figura centrale nell’ambito educativo monzese, direttore amministrativo delle scuole parrocchiali San Biagio e collaboratore attento di molti nidi e scuole dell’infanzia. Inoltre è stato un volontario instancabile della Croce Rossa, sempre pronto a mettersi al servizio con quella frase che lo contraddistingueva: "Se serve, ci sono". Prolifici di impegno civico anche gli altri quattro premiati. Anna Cavenaghi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di via Correggio, ha trasformato le scuole in presìdi di inclusione e comunità, occupandosi molto delle strategie educative e lavorando alla crescita del tessuto sociale del quartiere Cederna-Cantalupo. Eugenio Galbiati, imprenditore e volto noto della ristorazione con la sua Pizzeria del Centro, è stato capace di coniugare tradizione gastronomica e solidarietà. Durante il Covid ha offerto sostegno concreto ai più fragili, distribuendo 22mila pasti a chi in prima linea ha lottato contro l’emergenza, confermandosi punto di riferimento umano, oltre che professionale. Storica la sua collaborazione con i frati francescani di Santa Maria delle Grazie per distribuire pasti ai più bisognosi. Tiziana Fedeli è un simbolo di eccellenza nella sanità pubblica. Per oltre quarant’anni ha servito il reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Gerardo, coniugando rigore clinico e empatia. Fondatrice dell’associazione Intensivamente Insieme Odv, ha saputo prendersi cura non solo dei piccoli pazienti, ma anche delle loro famiglie.

Rosella Stucchi, testimone della Resistenza e custode della memoria storica della città. Insegnante e presidente onoraria dell’Anpi monzese, è anche vicepresidente del Museo Etnologico. Con passione ha trasmesso alle nuove generazioni il senso profondo della libertà, della pace e dell’impegno democratico. "Come Anpi Monza e Brianza ci riempie di gioia questa assegnazione - commenta Fulvio Franchini, presidente di Anpi Monza e Brianza -, alla sua età più che venerabile Rosella c’è ancora sempre in ogni iniziativa, donando con entusiasmo il suo contributo". Altrettanto prestigioso il premio Corona Ferrea – riservato a realtà collettive che si sono distinte per l’impegno civico –, andato all’associazione Carcere Aperto.

Da oltre trent’anni, questa realtà opera in modo silenzioso ma costante accanto ai detenuti della Casa circondariale di Monza e alle loro famiglie. Con attività che vanno dall’ascolto all’orientamento legale, dal supporto materiale all’animazione culturale, l’associazione ha saputo costruire un ponte tra il “dentro” e il “fuori”, diventando un esempio di reinserimento e dignità.