È Rubikmania tra amicizia, calcoli e velocità

Muggiò diventa capitale mondiale del famoso rompicato. L’idea? È nata grazie al regalo di Natale chiesto da un bambino al papà

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di Veronica Todaro

Le storie sono tante, come quella di Christian che chiede al papà Tomas di insegnargli a risolvere il cubo di Rubik. O quella della più piccola della squadra, una bimba di 6 anni che grazie al cubo è entrata a far parte della grande famiglia della “Sanfra“ di Muggiò. O ancora un signore talmente appassionato del cubo da raggiungere spesso la Brianza per stare in mezzo ad altri appassionati come lui. E quella più dolce, la storia di un adulto con una malattia che lo ha costretto a letto per quasi un mese e che si è dedicato talmente tanto a mosse, strategie e passaggi da essere diventato un punto di riferimento per tanti. C’è un mondo che ruota intorno alla Asd Sanfra, oltre 200 iscritti, l’associazione sportiva con sede all’oratorio San Francesco, nata per il calcio nel circuito Csi, che ha aggregato poi la pallavolo e che da giugno ha creato una nuova costola dedicata al famoso cubo magico colorato, che segue le direttive di Cubing Italy, l’associazione culturale senza scopo di lucro interamente gestita da volontari per gli appassionati di puzzle e rompicapi tridimensionali.

È grazie a Cubing Italy, il cui principale scopo è quello di promuovere la crescita dello speedcubing (la disciplina che consiste nel risolvere twisty puzzle, come il cubo di Rubik, il più rapidamente possibile), se a Muggiò è stato possibile organizzare e gestire una delle competizioni più attese nel panorama: il “Muggiò Minx Open 2022“, la gara mondiale che sabato e domenica vedrà impegnati 150 partecipanti sotto la supervisione della World Cube Association, l’organizzazione internazionale di riferimento per gli appassionati del rompicapo, inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Erno Rubik nel 1974. Nove nazioni, 48 esordienti, 102 veterani con un unico scopo: battere qualsiasi record di velocità. Tutti contro tutti, dal più giovane partecipante che ha 10 anni, al più esperto sulla trentina. Uno "sport per nerd", come lo ha definito Tomas Ceccaroni, papà di Christian, da cui è partito tutto: la richiesta a Natale di avere in regalo il cubo di Rubik, i tutorial del papà che ha dovuto per primo mettersi a studiare le tecniche, il "contagio" prima dei compagni di classe, poi degli amici dell’oratorio, Matilde, Davide, Gabriel, Filippo, Matteo e Federico, tutti 10 anni o poco più, fino all’apertura del corso nelle sale della parrocchia ogni sabato per un’ora. Ora, sabato e domenica la sfida mondiale, con partecipanti da Perù, Svizzera, Francia, Danimarca, Federazione Russa, Slovenia, India e Taiwan, oltre che da tutto lo Stivale.

"Se l’obiettivo mondiale è quello di diventare sempre più veloci, battere il record ed essere sempre più competitivi – spiega Tomas – il nostro è quello di fare aggregazione, far sì che i ragazzi parlino lo stesso linguaggio e che si aiutino l’uno con l’altro a cercare le soluzioni migliori, cercando di battere insieme il record mondiale". E se a Muggiò il numero dei partecipanti al corso continua a crescere, con ragazzi che arrivano da tutta la Brianza e oltre, tanto da voler esportare il modello in altri oratori, anche il numero delle iscrizioni alla gara mondiale è stato un record: in meno di tre ore era già stato registrato il tutto esaurito. Sarà un fine settimana intenso, in silenziosa concentrazione, dove l’unico rumore consentito sarà quello dello scatto del cubo magico.