CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Disincanto e speranza nel futuro di tre sorelle

La Compagnia Binario 7 torna in scena con una rilettura in chiave moderna del dramma di inizio Novecento scritto da Anton Cechov

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di Cristina Bertolini

Le “Tre sorelle“ di Cechov ai giorni nostri. Da giovedì a domenica la Compagnia teatro Binario 7 presenta la sua nuova produzione: una pièce ispirata al dramma teatrale di Anton Cechov, frutto di una drammaturgia collettiva a cura di Valentina Paiano, Vanessa Korn e Alessia Vicardi che riportano il racconto dalla Russia dei primi ‘900 a una città italiana di oggi. Come nell’opera originale le tre sorelle sono orfane, hanno un fratello giovane e sposato a una donna che non stimano. Sono tre donne che vivono in un luogo molto lontano da dove vorrebbero trovarsi: Olga, la maggiore, dedita a un lavoro che non le appartiene e che la ingabbia nel passato; Maša, alla ricerca di un amore che la renda felice, imprigionata in un presente che non la soddisfa; Irina, la più giovane, in lotta per la propria realizzazione nel mondo del lavoro, con tutte le speranze proiettate nel futuro. "Ci siamo chieste – raccontano le coautrici – chi siano oggi le tre sorelle, dove abitino, in che luoghi dell’anima si muovano e quali possano essere gli altrove che sognano".

In un dialogo aperto con Cechov, in un percorso di traduzione e di ispirazione, "portiamo sulla scena Olga, Maša e Irina, che non vivono in Russia, ma nella periferia di una delle grandi città italiane di cui noi facciamo parte. Sono tre donne di oggi, con i loro lavori, gli amori mancati, i matrimoni falliti, il disincanto e il desiderio di riuscire a conquistarsi un posto in un altrove che le renda finalmente felici. Nella nostra rilettura dell’opera di Cechov abbiamo mantenuto le tematiche portanti, disillusione e speranza e abbiamo scelto di conservare anche i caratteri e gli atteggiamenti dei singoli personaggi, attualizzandoli. Ci siamo chieste come sarebbero se vivessero nel nostro presente".

E allora eccole le tre sorelle, alle prese con le difficoltà del mondo del lavoro che non le appaga. Si interrogano sul matrimonio, sulla possibilità di avere figli o sull’eventualità di abortire. Come nel testo Cechov, anche nella riscrittura il loro rapporto è molto forte: accanto alla disillusione e alla speranza, il tema della sorellanza ha un’importanza fondamentale. Olga, Maša e Irina sono molto unite. Nonostante affrontino il mondo insieme, il mondo non è né indulgente né clemente nei loro confronti: tutto quello che (non) succede finisce per cristallizzarle in luoghi dove non vorrebbero essere. Giovedì, venerdì e sabato spettacolo alle 21, domenica 26, alle 16, in sala Chaplin. Biglietto intero 18 euro.