
L'arrivo a Monza
Vimercate (Monza e Brianza), 20 gennaio 2016 - Minuti di attesa e chiacchiere e musica, tentando di resistere al gelo. Inizia così la giornata dei tanti pendolari che quotidianamente scelgono di prendere l’autobus in piazza Marconi. Le difficoltà per loro non sono poche. Alle 7 è ancora buio. Qualcuno è ancora al bar per un caffè, poi si affretta.
È alle 7.25 che la Z321, una delle linee più utilizzate dai vimercatesi, appare sulla strada. I posti a sedere sul bus da Trezzo sono 48. Vengono subito occupati. Alcuni rimangono in piedi, altri si mettono in coda per timbrare il biglietto. Si parte velocemente. Il conducente è puntuale, ma sa che troverà traffico, come ogni mattina. A preoccuparlo sono però gli automobilisti. Con le manovre azzardate e i posteggi selvaggi potrebbero rallentare il viaggio. E puntualmente accade tre volte. Code di auto in attesa del verde dei semafori, possibili ritardi, costi eccessivi e imprevisti spaventano i viaggiatori che usano un servizio che ancora funziona. I brianzoli stortano però il naso per i costi. "Il biglietto è troppo caro - sostiene Marika Bonfanti -. Il costo del giornaliero è di due euro. Ieri mattina erano esauriti. Ne ho dovuto acquistare uno da due euro e sessanta centesimi".
Per gli abbonamenti, i prezzi arrivano a 47,50 euro per il mensile e 488 per l’annuale. Il cartoncino non garantisce il posto. A Concorezzo, in via Dante, salgono molti ragazzi. Il pullman può contenere al massimo cento persone Alle 7.36 il bus è sovraffollato: la gente si accatasta. Dura qualche chilometro: in viale Libertà a Monza si arriva alla fermata del Liceo Mapelli, molti scendono. Rimane però un’altra questione: il traffico. Qui la coda è continua. Ma il pullman gira in via Bosisio, una traversa più scorrevole. Ma è in via Foscolo e soprattutto alla rotonda di via Mentana che tocca aspettare. L’arrivo in via Turati è alle 8.07. Ben 42 minuti dopo la partenza. "Servono più mezzi – sostiene Antonio Maccaro, un habitué –. Si viaggia in piedi, schiacciati l’uno addosso all’altro".