Monza, dipinto di Antonio Ligabue rubato 30 anni fa torna a casa. Grazie a una libellula

L'opera "Autoritratto con spaventapasseri" è stata riconsegnata alla proprietaria - una donna di 80 anni - dopo l'indagine dei carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale

I militari con il dipinto ritrovato

I militari con il dipinto ritrovato

Monza, 24 ottobre 2022 - Ora la legittima proprietaria, una donna di 80 anni, ha potuto finalmente riaverlo. E tutto grazie a una libellula. L’aveva dipinta l’autore, il visionario Antonio Ligabue, e costituiva una sorta di "firma" inequivocabile di quello che era uno dei suoi tanti autoritratti, intitolato "Autoritratto con spaventapasseri".

Il dipinto di Ligabue era stato rubato 30 anni fa
Il dipinto di Ligabue era stato rubato 30 anni fa

Chi si era appropriato di quel dipinto, rubato oltre trent’anni fa (nel 1991) in una villa di Boretto (Reggio Emilia), l’aveva asportata, verosimilmente per renderlo irriconoscibile. Dopo minuziose indagini e soprattutto dopo una perizia certosina, è stato definitivamente riconosciuto un autoritratto di Ligabue venuto all’attenzione dei carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza a inizio anno, quando l’anziana proprietaria del dipinto, derubata, se lo era visto davanti esposto in una mostra allestita al Forte di Bard, in Val d’Aosta.

Ora gli stessi carabinieri, al termine dell’indagine e soprattutto all’esito della perizia (anche la Pinacoteca di Brera lo aveva riconosciuto), glielo hanno restituito come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Aosta. È stata infatti conclusa la consulenza tecnica disposta per acclarare la corrispondenza tra il dipinto di Antonio Ligabue esposto in mostra e quello oggetto della denuncia di furto perpetrato oltre 30 anni fa a pochi chilometri da Gualtieri, il piccolo comune dove Ligabue era andato a chiudere i suoi giorni.

Il quadro, realizzato tra il 1957 e il 1958 con la tecnica a olio su faesite, è stato sottoposto a perizia, che ha permesso di evidenziare la presenza di asportazioni della vernice, discontinuità in contrasto con le peculiarità e le caratteristiche dell’artista nonché quella che è stata definita una "impronta" nella parte superiore del dipinto. L’attenzione degli inquirenti e dei consulenti tecnici si è infatti concentrata su un dettaglio: una libellula presente nel dipinto originale rubato, appunto, e asportata verosimilmente per renderne più difficile il riconoscimento.