ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Vecchia casa di corte divorata dal fuoco a Desio: "Ci ha salvati un vicino"

Forse colpa di una sigaretta rimasta accesa

L'incendio in via Portichetto

Desio (Monza e Brianza), 4 marzo 2017 - «Ci ha salvato il vicino di fronte, altrimenti non saremmo qui a raccontare l’inferno di questa notte, saremmo arrostiti...». Fa ancora un po’ fatica a respirare e a parlare, per il mix di fumo e paura accumulato qualche ora prima, l’uomo che vive accanto all’appartamento andato completamente a fuoco, intorno alle 2.30, in una vecchia corte in pieno centro di Desio. La causa non è ancora certa del tutto, ma secondo le prime verifiche potrebbe essere una sigaretta rimasta accesa o comunque non spenta completamente. Di certo c’è che la nottata inizia nel peggiore dei modi nella corte di via Portichetto, dove qualsiasi cosa accada in un appartamento o nel cortile – per la particolare conformazione dell’edificio – finisce per diventare di dominio pubblico, per creare disturbo o scompiglio agli altri residenti.

I due uomini che vivono nell’alloggio, su due piani, litigano, per degli screzi tra di loro. Non è un litigio come gli altri: i toni si alzano parecchio, tanto che a un certo punto devono intervenire i carabinieri per placare le acque. Sistemata la situazione, i militari tornano a presidiare il territorio. Ma per la corte e i suoi abitanti è solo l’inizio della nottata di fuoco: poco dopo infatti, forse per una sigaretta, dalla stessa abitazione partono le fiamme. Che hanno vita facile, in una struttura di questo genere: i due si allontanano. Fuoco e fiamme divorano l’alloggio e sono pronti a fare altrettanto con il resto della corte. Partono le chiamate ai vigili del fuoco, che accorrono in massa. Tornano sul posto anche i carabinieri.

Un po’ tutto il rione, a due passi dalla basilica e dal centro parrocchiale, viene svegliato dalle sirene. «All’inizio avevo sentito qualcosa friggere – racconta il vicino di casa -, stavo dormendo e quasi pensavo che mia moglie avesse lasciato la pentola accesa. Mai avrei pensato una cosa del genere. Per fortuna ci ha svegliato il signore davanti e siamo scappati fuori, io, mia moglie e mio figlio. C’era l’inferno». Negli occhi gli si legge ancora la paura. «Abbiamo rischiato davvero tanto - dice -, adesso anche la mia casa è danneggiata, il tetto, basta guardare, è un disastro. Abbiamo lavorato tanto, tanti sacrifici, e adesso ecco qui». Nessuno è rimasto ferito né intossicato, grazie alla pronta segnalazione e all’immediato intervento dei vigili del fuoco, ma i danni sono ingenti: «Qui siamo abbandonati – dice – abbiamo anche il tetto pieno di amianto, abbiamo bisogno di aiuto per poterlo bonificare, non ci sono agevolazioni dal Comune?».

alessandro.crisafulli@ilgiorno.net