Dalle scuole agli oratori La mappa dei pericoli

Sono 28 i punti critici per i pedoni e per chi viaggia sulle due ruote. E le piste ciclabili spesso finiscono in mezzo al traffico senza segnalazioni

Migration

Scuole, biblioteche, centri civici e parrocchie i luoghi con maggiore concentrazione di persone a piedi e in bici. Monza in bici individua 28 punti sensibili, a rischio di incidente in cui è necessario ridurre la velocità. Ci sono numerose scuole, giardinetti, aree commerciali, chiese e luoghi monto frequentati: scuola Tacoli in via Pisani, la Munari (via Marche), la Dante (via Pacinotti), la Puecher (in via Goldono), Don Milani (via Monte Bisbino); le scuole medie Zucchi (via Toscana), la Leonardo, la piscina Triante in via Pitagora, il Mercato Coldiretti lungo via Catalafimi, la Chiesa San Giuseppe in via Guerrazzi e San Carlo in via Volturno e Sacro Cuore (via Vittorio Veneto), la scuola dell’infanzia San Luca in via Guerrazzi, il Centro sportivo Ambrosini e poco lontano l’ospedale Vecchio, la Scuola Materna Via Monte Bianco, il Mercato di via Valcava, il Centro Civico, biblioteca e scuoladi musica Vincenzo Appiani in via Monte Amiata.

Area di notevole passaggio pedonale sono anche il complesso scolastico Frisi, Hensemberger, Mosè Bianchi in via Sempione, via Berchet e via Pelletier, l’oratorio Triante e la bocciofila di via Duca d’Aosta, oratorio San Carlo di via Marsala. In tutti questi punti sensibili si muovono bambini e bambine, famiglie, pedoni, anziani: "È importante metterli in sicurezza nell’interesse di tutti. Non vogliamo creare allarmismo. Riteniamo che gli incidenti stradali non debbano essere più considerati una fatalità, ma che possano essere prevenuti – la strategia di Massimo Benetti, portavoce di Monza in bici –. Non basterà apporre la segnaletica con il limite di velocità per ottenere l’obiettivo di rallentare le auto, anche se rappresenta una prima misura importante. Sarà necessario fare alcuni piccoli interventi strutturali, come rialzi dell’asfalto, strettoie, chicane, “cuscini berlinesi“. Come associazione e con la Federazione, diamo la nostra disponibilità a supportare il Comune, per verificare dove e come intervenire. Immaginiamo che non tutto si possa fare subito, ma che sia possibile procedere per gradi, ad esempio, adottando inizialmente soluzioni temporanee e sperimentali, come l’utilizzo di supporti mobili (vedi new jersey per restringere la carreggiata in corrispondenza delle strisce e attraversamenti pedonali)".

Benetti tende la mano: "Vogliamo collaborare con l’Amministrazione per cercare di incentivare forme di mobilità attiva, a piedi e in bicicletta, per rendere la nostra città più bella e vivibile. L’associazione spinge per il completamento delle piste ciclabili in città, per rendere la viabilità più a misura di cittadino". Come ricorda la presidente di Monza in bici Saveria Fontana "a Monza sono attivi una trentina di chilometri di piste ciclabili, ma qualche pezzo termina nel nulla, come la pista di via della Birona e qualche altra sparisce per incuria e mancanza di manutenzione, come quella di via Quintino Sella, da cui sono spariti cartelli e segnaletica. Malconcia quella di via Correggio e quella di via Vittorio Veneto con gli attraversamenti pericolosi e quella di via Visconti che si allaga ad ogni pioggia".

C.B.