STEFANIA TOTARO
Cronaca

Dai favori a lady Sorriso alle mazzette sui rifiuti Così la Brianza chiude i conti con la corruzione

L’assoluzione del comandante della Polstrada le condanne a imprenditori, manager e funzionari: l’attività del Tribunale si è concentrata sui processi che hanno provocato terremoti nella politica, nella sanità e negli enti pubblici

di Stefania Totaro

È ancora la corruzione a tenere banco tra i processi al Tribunale di Monza nel 2022. Ma spuntano anche le assoluzioni. La sentenza più clamorosa è quella che ha scagionato l’ex comandante della polizia stradale di Seregno Gabriele Fersini e tre imprenditori brianzoli attivi nel settore edile e della lavorazione e trasporto di materiali estrattivi accusati di avere sponsorizzato la partecipazione ai campionati di go kart del figlio del pubblico ufficiale al fine di eliminare o comunque ridurre nettamente i controlli stradali a rischio di sanzioni amministrative. La Procura aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno nel processo con il rito abbreviato, pene non accolte dal giudice.

Per l’inchiesta sulle presunte tangenti per un appalto da oltre 2 milioni di euro sulla raccolta dei rifiuti in Brianza è stato condannato, ma non per corruzione, a 2 anni e 8 mesi di reclusione con il rito abbreviato l’ex direttore generale di Gelsia Ambiente Antonio Capozza. Cinque complessivamente le persone imputate a vario titolo per corruzione, turbativa d’asta, truffa, false fatturazioni e autoriciclaggio di denaro. L’ex presidente del consiglio di amministrazione di Gelsia Ambiente Massimo Borgato ha deciso di patteggiare la pena di 4 anni, mentre quelle rispettivamente di 3 anni e 8 mesi e di 3 anni sono state quelle concordate da un imprenditore e un intermediario. Un altro imprenditore non ha chiesto riti alternativi ed è stato rinviato a giudizio per affrontare il dibattimento al Tribunale di Monza, dove Gelsia Ambiente si è costituita parte civile per ottenere un risarcimento dei danni.

Sei anni e otto mesi di reclusione è invece la condanna per direttore generale e direttrice amministrativa dell’ex Azienda ospedaliera di Vimercate Pietro Caltagirone e Isabella Galluzzo e 3 anni all’allora responsabile unico del procedimento di gara di appalto Gennaro Rizzo. È la sentenza del processo al Tribunale di Monza per l’inchiesta ‘Smile’ sulla corruzione per i service odontoiatrici privati nelle strutture sanitarie pubbliche, scoppiata nel 2016 con l’arresto della zarina delle dentiere, lady Sorriso Maria Paola Canegrati, insieme all’allora presidente della commissione sanità di Regione Lombardia Fabio Rizzi. La Canegrati, dopo la condanna in primo grado a 12 anni (pena scesa in appello a 7 anni e mezzo di reclusione), ha patteggiato altri 3 anni di pena per il secondo troncone dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta e truffa ai danni dello Stato. Pietro Caltagirone e Isabella Galluzzo dovevano rispondere di corruzione e turbativa d’asta, mentre Gennaro Rizzo solo di turbativa d’asta.