
Mariagrazia Cucinotta con Luigi Picheca
Monza, 12 gennaio 2020 - Dal set de Il Postino alla casa di Luigi Picheca, al fianco di quell’amico speciale con il quale da anni comunica attraverso le email. Un sabato di mondanità al Progetto Slancio: a far visita alla struttura che accoglie malati di Sla e persone in stato vegetativo l’attrice Mariagrazia Cucinotta. Una sorpresa dell’ultimo minuto: anche all’amico Luigi non era stato detto nulla.
La bellissima attrice alle 9.45 è arrivata nella struttura di via Cesare Battisti e insieme ai responsabili ha fatto visita al monzese che da tredici anni combatte contro la sclerosi laterale amiotrofica. «La nostra amicizia è iniziata per caso – racconta -. Sono stata contattata dal Progetto Slancio per un evento benefico e in quell’occasione ho conosciuto Luigi. Abbiamo iniziato a scriverci e continua così la nostra amicizia". Impossibile non essere conquistati e contagiati dall’entusiasmo e dalla voglia di vivere di Luigi Picheca: brianzolo, classe 1954, sposato con due figli, nella vita chimico e poi meccanico nel settore della riparazione e della vendita dei carrelli elevatori, tredici anni fa ha ricevuto l’infausta diagnosi. «Luigi è una persona speciale che mi ha dato una grande lezione di vita – confida Mariagrazia Cucinotta -. Trasmette energia e vitalità. Un giorno mi scrisse un messaggio dicendomi che si sentiva una persona fortunata perché riusciva a comunicare". Una concezione di fortuna molto distante da quella comunemente diffusa. "Ho letto quel messaggio per ben due volte – continua -. Pensavo di avere capito male; Luigi invece era stato chiaro: aveva scelto di vivere e di comunicare malgrado attaccato a una macchina".
Un sentirsi vivo che non è consentito a tutti i suoi compagni di battaglia: Luigi in questi anni non si è mai arreso, comunicando, scrivendo e dialogando attraverso quel computer basato sul movimento degli occhi che è diventato la sua parola. "L’amicizia con Luigi mi ha insegnato a stare con i piedi per terra – aggiunge -. A sorridere e ad essere felice malgrado i piccoli problemi". L’attrice siciliana è molto legata alla struttura di via Battisti. "Purtroppo riesco a venirci poche volte, ma è un centro meraviglioso – precisa -. Una grande famiglia allargata dove i volontari svolgono un servizio importante e con immenso amore. In Italia siamo fortunati, abbiamo sistemi sanitari d’eccellenza". Perché non trasformare il Progetto Slancio in un film? "Il miglior film è comunicare che questo centro esiste", conclude Mariagrazia Cucinotta. Un incontro che ha riempito di gioia e di emozione anche Luigi Picheca: i suoi occhi si sono illuminati quando l’attrice ha varcato la soglia della sua stanza. "Papà ha sempre amato il cinema italiano – racconta il figlio Valerio -. Poi con la malattia ha rispolverato antiche passioni e ne ha scoperte di nuove". Gli occhi di Valerio si illuminano nel sapere che papà Luigi è felice. "Il nostro rapporto è maturato nel tempo – conclude -. Come tutti i ragazzi anche io con mio papà ho avuto momenti alti e bassi, poi ho riscoperto un nuovo rapporto, con un pizzico maggiore di consapevolezza".