
L'imprenditore Cristiano Mandelli racconta la sua passione per l'autodromo di Monza, diventato il suo ambiente di lavoro nel mondo delle corse motoristiche.
Fu amore a prima vista. Già a quattro anni Cristiano Mandelli (nella foto), 51enne imprenditore nel settore della comunicazione e organizzatore di eventi, bazzicava di frequente l’autodromo. E tutto grazie a zio Giovanni, che si occupava della manutenzione dell’impianto monzese. "Da allora – ricorda – il rumore dei motori per me ha sempre avuto un fascino particolare". L’attrazione per quel rombo rabbioso, a distanza di quasi mezzo secolo, non ha perso colpi. Anzi. "Nel 1978 – precisa – assistetti per intero alla mia prima gara, il Gran premio Lotteria di Formula 3. Dal 1983 a oggi penso di aver perso solo una decina di gare monzesi".
Il capoluogo della Brianza, per un patito a tutto gas delle prove motoristiche come lui, è diventata la città d’adozione. Non per niente, tifa biancorosso e viene allo stadio da abbonato. Ma l’autodromo ha, comunque, una marcia in più. Anche perché il mondo corsaiolo è diventato per Cristiano il suo ambiente di lavoro. Dal 1997, infatti, collabora con piloti e scuderie automobilistiche e motociclistiche. La sua società, inoltre, realizza prodotti per le corse, come pareti divisorie dei box. Attualmente segue la comunicazione anche per la MotoZoo Me Air Racing Team di Merate e per il Barone Rampante Racing Team di Venezia. La prima prende parte al mondiale Supersport, la seconda al campionato International GT Open. "La mia passione – aggiunge Cristiano – è diventata il mio lavoro".
Gianni Gresio