MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Credito, brianzoli col braccino corto

Crollo di richieste di prestiti alle banche, lieve aumento dei mutui immobiliari: vince la prudenza

di Martino Agostoni

Con l’emergenza sanitaria s’è accorciato ancor di più il braccio dei brianzoli. E’ proverbiale la parsimonia e prudenza nella gestione dei soldi che c’è in Brianza, una caratteristica che nell’anno del covid è emersa in modo maggiore con, da una parte, il crollo delle richieste di prestiti da parte dei brianzoli verso gli istituti di credito e, dall’altro, un lieve aumento delle richieste di mutui immobiliari.

Segno che se ci si deve indebitare lo si fa solo per investimenti solidi come la casa e, soprattutto, cercando prodotti finanziari convenienti come mutui o surroghe su cui nell’ultimo anno sono applicati tassi bassissimi. Il quadro su mutui e prestiti in Lombardia nel 2020, con il dettaglio delle singole province, è stato presentato con il "Barometro del credito alle famiglie", uno studio elaborato con i dati del Sistema di informazioni creditizie gestito da Crif, azienda internazionale specializzata del settore creditizio, che mostra come nell’anno dell’emergenza sanitaria a livello regionale i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche o palestre) siano calati del 19,6%, i prestiti personali hanno segnato un meno 25,6% mentre l’unico segno positivo riguarda i mutui con un +2,7%.

Uno scenario più accentuato in provincia di Monza e Brianza, dove i brianzoli hanno dimostrato di essere più attenti rispetto alla media dei lombardi. Nell’ultimo anno in Brianza le richieste di prestiti finalizzati per coprire i costi di acquisto di beni o servizi sono calate di oltre un quinto rispetto al 2019, -21,8%, e sono state di un valore medio 7.458 euro, mentre i prestiti personali sono calati di un quarto, -24,8%, e hanno avuto un valore medio di 12.072 euro.

Mentre la richiesta di mutui è stata maggiore della media regionale, con un aumento dei contratti rispetto al 2019 del +3,4% per importi medi finanziati di 139.688 euro, un valore del 2,5% superiore rispetto a quello dei mutui presi dai brianzoli l’anno prima.

"Come spesso accade nei momenti di incertezza – è l’analisi di Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif – nell’anno appena concluso gli italiani hanno preferito adottare un atteggiamento prudente. Sono i prestiti personali ad aver risentito maggiormente della crisi e a non aver ancora manifestato concreti segnali di recupero, mentre i prestiti finalizzati sono ripartiti nel post-lockdown per poi bloccarsi nuovamente a partire da ottobre, con la seconda ondata di contagi. Anche la crescita delle richieste di mutui va vista in questa luce in quanto il comparto è stato sostenuto primariamente dalle surroghe, che hanno visto un vero e proprio boom stimolato dalla necessità delle famiglie di individuare soluzioni quanto più sostenibili rispetto al bilancio familiare. Sempre che non si presentino ulteriori elementi condizionanti, per il 2021 si prevede un recupero della domanda di prestiti e di mutui, favorita anche dalle prospettive di ripresa dei consumi e da tassi ancora appetibili".