Costi troppo elevati Arciscuotivento se ne va

Il sodalizio che da cinque anni organizza iniziative sociali e culturali saluterà la sede monzese con quattro serate speciali e l’ultima cena

Due fine settimana per salutarsi nella speranza di ritrovarsi in una nuova sede. Arci Scuotivento chiude l’avventura in via Monte Grappa. Dopo cinque anni di attività culturali e sociali il sodalizio, che conta un migliaio di iscritti, abbandona la sede con quattro serate di saluti, nel rispetto del distanziamento sociale. Questo fine settimana e il prossimo, dalle 18.30 i cancelli rimarranno aperti per bere l’ultima birra. Ma ci sarà anche spazio (esclusivamente su prenotazione) anche per l’ultima mangiata in compagnia: domani sera con paella e pesce, e sabato grigliata a pranzo. L’annuncio della chiusura è arrivato all’inizio dell’anno, poi la pandemia ha bloccato tutto. Troppo onerose le spese di gestione dei locali (di proprietà privata), con i vertici del sodalizio che, per onorare i debiti, avevano lanciato una raccolta fondi. Nel periodo del lockdown alcuni soci hanno trasformato momentaneamente la sede in magazzino dove raccogliere e smistare alimenti da distribuire alle famiglie in condizioni di indigenza. Ma adesso è arrivato il momento dei saluti. "Lasciamo la sede di via Monte Grappa ma la nostra attività prosegue - spiega la presidente Margherita Motta -. Abbiamo ancora in corso un’attività con la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, e altre in cantiere che potremmo realizzare da cooperative e associazioni". C’è sicuramente tristezza nel dover abbandonare la sede che nel corso degli anni è stata fucina di progetti e laboratori che hanno coinvolto migliaia di persone: concerti, corsi, iniziative sociali e solidali, film, spettacoli teatrali, aperitivi e cene a tema. Poi la grande avventura della trattoria popolare. Ma se i progetti e l’entusiasmo sono quelli degli esordi adesso l’Arci monzese deve reinventarsi e trovare una nuova casa. "Forse il progetto era troppo grande per essere gestito esclusivamente da volontari. Pensiamo al futuro: magari a una casa delle associazioni dove condividere spazio, spese e gestione alleggerendo in questo modo la mole di lavoro dei volontari". Nel frattempo i soci monzesi trovano ospitalità nelle altre sedi Arci della provincia brianzola e milanese, rivedendo anche l’organizzazione degli eventi. "Qualche volta forse frenati dal fatto che per partecipare era necessario sottoscrivere la tessera Arci". Nel frattempo Margherita e compagni non si fermano. "Collaboriamo con altri circoli anche per rientrare dei debiti da onorare". Fondamentale, però, nel progetto futuro del sodalizio una maggiore partecipazione della comunità. "I luoghi, purtroppo, non possono sopravvivere solo per la volontà di pochi".