Declino e rinascita del comico Della Noce: “Ho saldato con il Fisco, ora faccio il motivatore”

Divorzio, sfratto e notti in auto. "Sono ripartito come guardiano al parco, poi master e tutor family"

Marco Della Noce ha lavorato in tv nei programmi "Drive In", "Mai dire Gol", "L’ottavo nano" e "Zelig"

Marco Della Noce ha lavorato in tv nei programmi "Drive In", "Mai dire Gol", "L’ottavo nano" e "Zelig"

Dalle luci della ribalta televisive era precipitato sul fondo. La separazione. La crisi personale ed economica. Lo sfratto. Le notti da senzatetto in auto. L’eco lontanissima degli applausi. Marco Della Noce alias Oriano Ferrari, il capo-meccanico da ridere in tuta rossa Ferrari, volto noto di Zelig, ora può ripartire da zero. Libero dai debiti che per anni l’hanno perseguitato: il suo nome non è più nei database dei pignoramenti e dei crediti. Il Tribunale di Monza ha estinto al comico oltre mezzo milione di debiti, approvando una procedura di liquidazione resa possibile grazie alla legge sul sovraindebitamento.

"Sono oltre due anni che ci lavoriamo – ha spiegato l’avvocato di Brescia Monica Pagano – I giudici hanno ritenuto che ci fossero i presupposti: la sua posizione debitoria è stata estinta. Marco metterà a disposizione il ricavato della vendita della casa di proprietà, assegnata alla ex moglie, e la sua auto, una Opel Astra da mille euro. Sarà a posto così. Lo facciamo spesso anche con le aziende, utilizzando uno strumento simile, il concordato".

Sessantacinque anni, tre figli, il cabarettista risponde al telefono con voce pimpante. "Un abbraccio rosso Maranello!".

Marco, come è andata?

"Per la prima volta è stata applicata a un lavoratore dello spettacolo questa procedura, nata con la crisi economica che ha fatto scoppiare molti imprenditori. Il nostro settore non è disciplinato da leggi specifiche. È merito dello studio Pagano, che ha molta esperienza in questi casi, se è andata bene anche a me".

Come funziona?

"Si prenderanno la casa della mia ex moglie, di mia proprietà, la mia macchina e parte di una pensione privata. E nient’altro".

Riavvolgiamo il nastro. Che cosa le era successo dopo i fasti televisivi?

"Dopo il divorzio e il calo del lavoro ero stato sfrattato e per un periodo ho dormito in auto. Tempi duri. Ma guardo avanti. Molte persone mi hanno aiutato. Ora vivo vicino all’Autodromo di Monza (in una casa messa a disposizione degli amici a Vedano al Lambro, ndr ) e penso al futuro. Ho tante idee".

Lei ha calcato le scene in trasmissioni molto seguite: Drive In, Mai dire Gol, Zelig, Striscia la notizia. Poi il vento è cambiato...

(Sospira). "Eh... Per chi fa spettacolo la fortuna è molto legata alle mode. E alle amicizie giuste".

Come ha fatto a rialzarsi?

"Non mi sono mai dato per vinto, mi sono sempre inventato qualcosa e ho evitato i rimpianti. Unico orizzonte: l’onestà. Ho fatto davvero di tutto e ne vado fiero. Penso di aver dato messaggi positivi ai miei figli".

Per esempio?

"Per undici notti ho fatto il guardiano nel parco di Monza. E anche il sorvegliante di bambini sui gonfiabili".

Adesso cosa farà?

"Uh, ho tanti progetti. Mi sono messo a lavorare nelle aziende. Non faccio il motivatore, ma aiuto i dipendenti a trovare benessere e senso di appartenenza. Ho avuto il via libera per un format in Trentino. Poi durante il lockdown mi sono preso un master pedagogico e faccio il tutor family, per genitori in difficoltà. E ancora: collaboro stabilmente con l’associazione Padri separati. Faccio il volontario in ambito socio-sanitario, dando una mano a chi soffre di distrofia muscolare, o ai disabili. Li faccio correre all’autodromo di Monza".

La televisione l’ha archiviata?

"Il sogno di calcare scene non l’ho abbandonato perché mi dà adrenalina. La televisione poi è cambiata, adesso vanno i blogger e i video su Tik-Tok. Non mi ci riconosco più. Vedremo".