Coronavirus, il Tribunale di Monza lavora per sbloccare i crediti

Sospesa l’attività ordinaria sono invece ritenute urgenti tutte le pratiche, udienze comprese, utili a far ottenere le somme giacenti

In Tribunale si continuano a svolgere le attività ritenute essenziali

In Tribunale si continuano a svolgere le attività ritenute essenziali

Monza, 16 aprile 2020 - Alla sezione fallimenti del Tribunale di Monza l’emergenza Coronavirus lascia ancora bloccata l’attività ordinaria, ma trasforma in urgente quella per sbloccare i crediti giacenti. Un’iniezione di liquidità che diventa una manna dal cielo in questi tempi in cui l’economia è bloccata a causa del Covid-19.

La presidente Maria Gabriella Mariconda ha immediatamente raccolto le indicazioni fornite nel decreto legge Cura Italia, emanando un documento che conferma la proroga della sospensione dei procedimenti di fallimento ed esecuzione, ma punta un faro sulle "necessità che emergono a seguito del protrarsi dell’emergenza sanitaria". Il documento dispone di "qualificare come urgenti tutte le attività, incluse quelle di udienza, da celebrarsi quindi con le alternative modalità indicate dal decreto legge, necessarie al fine di erogare le somme giacenti e corrispondere il dovuto" ai creditori, tra cui gli ausiliari e curatori, i professionisti del settore che appartengono alle categorie tra le più penalizzate dall’emergenza Coronavirus.

Si tratta delle udienze per formare un progetto di distribuzione, anche parziale, dei crediti, con la graduatoria dei creditori che vi partecipano, di riparto dell’attivo fallimentare, di assegnazione delle somme versate in conversione al pignoramento. Il documento prevede anche di "provvedere alle istanze di estinzione delle procedure esecutive ritenendo altrettanto urgenti anche gli affari inerenti i rimedi contro i provvedimenti adottati".

Un’altra occasione per tirare un sospiro di sollievo per tante persone, sia addetti ai lavori che destinatari dei provvedimenti giudiziari, dopo quella sulla sospensione fino al 30 giugno per le esecuzioni mobiliari e immobiliari e gli sfratti. Slittamenti imposti per evitare assembramenti e impossibilità di mantenere la distanza sociale per scongiurare il contagio da Sars-Cov-2, ma che di fatto hanno finito per andare incontro a cittadini e famiglie, già colpiti dall’astensione forzata dal lavoro, che attendevano di dover ‘liberare’ i propri alloggi o cedere i propri beni. Ora le udienze non urgenti e le attività dei periti sono sospese e "i debitori che intendono presentare istanza di conversione del pignoramento procederanno al deposito dell’istanza con allegata la prova del versamento".

Sospesi anche i termini per il versamento delle rate, con conseguente slittamento delle mensilità. Fino al 30 giugno i periti nominati per le stime dei beni e i custodi giudiziari sono "sollevati dallo svolgere qualunque attività di accesso", salvo in casi urgenti di "pericolo di danni a persone o a cose derivanti dal cespite pignorato, di cui si abbia notizia (anche attraverso denunce, istanze di condomini, verbali dell’autorità giudiziaria) o attività di danneggiamento alla consistenza materiale del cespite ad opera degli occupanti". Sospese anche le attività di "liberazione" o di "sloggio" del bene, salvo nei casi di urgenza già specificati. Anche le udienze per le aste giudiziarie già fissate vengono sospese e fissate dopo il 30 giugno. Le offerte già versate in cauzione possono essere chiesti in restituzione.