Coronavirus, tutti al supermercato: le commesse tremano

Ore di coda per entrare, una guardia aggredita da un cliente stanco di attendere. I lavoratori: "Nessuno rispetta le regole"

Tutti in coda con il carrello in attesa di entrare al supermercato

Tutti in coda con il carrello in attesa di entrare al supermercato

Monza, 14 marzo 2020 - Uomini e donne in coda dietro a un carrello fin dalle prime ore della mattina, attese snervanti, scaffali presi d’assalto, commesse assediate dalla folla e ormai sull’orlo di una crisi di nervi. C’è chi per comprare un chilo di zucchine di mette in coda per un’ora, chi arriva sul piazzale alle 6 del mattino, chi fra un corridoio e l’altro diventa matto perché non riesce a trovare il taglia unghie. Una escalation di tensione, che ieri mattina ha toccato il culmine fuori da un supermercato, dove un uomo, stanco di stare in attesa, ha dato in escandescenze, insultando e aggredendo una guardia incaricata di far rispettare la fila e le distanze di sicurezza, per poi darsela a gambe.

Chi lavora nei supermercati ha paura. "I clienti sono fuori da stamattina presto: si sono messi in coda prima ancora che aprissimo, alle 7.30 - racconta un’addetta al rifornimento degli scaffali, 7 ore di turno al giorno con la paura nel cuore -. È un assalto continuo, fino alla sera alle 21. Ora ci hanno dato anche guanti e mascherine, ma è difficile resistere in mezzo a tutta questa gente, quando sono troppi è pericoloso". Un assalto agli scaffali ingiustificato, determinato dal timore di una chiusura dei generi alimentari nel weekend.

«Una notizia falsa , ma la gente continua a informarsi su Facebook e a credere a tutto quello che legge - continua la lavoratrice del supermercato -. Tutti parlano dei medici e degli infermieri, ma anche noi siamo tutti i giorni in trincea, in mezzo alle persone. E i clienti non la vogliono capire". «Se gli esperti dicono che tutti dobbiamo attenerci alle disposizioni perché siamo in una situazione di pericolo, perché tutti fanno quello che vogliono?", è lo sfogo. Tante sono le situazioni proibite dal’ultimo decret, che spesso vengono tollerate perché il cliente ha sempre ragione.

"La regola è semplice: una persona, un carrello - ricorda chi lavora nei supermercati -. Allora perché devono venire a fare la spesa in coppia, a volte addirittura portandosi dietro i figli piccoli? E sono tanti gli anziani che fanno la spesa per forza in due. Sembra di essere in vacanza, non i n uno stato di emergenza". Occorre dunque tornare a rispettare le norme, per il bene di tutti.

«Come lavoratori abbiamo anche scritto una lettera alla nostra azienda, vogliamo continuare a lavorare e non vogliamo creare problemi. Ricordiamo però che ci sono commesse che vanno a casa tutte le sere alle 22 perché la gente alle 21 è ancora dentro il supermercato. Non c’è mai una pausa, è un flusso continuo di gente dalla mattin a alla sera. Chiediamo che anche il Governo faccia rispettare le regole: è inutile che varino norme contro gli assembramenti se poi corrono tutti insieme al supermercato".