BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Coronavirus: "Il mio plasma per chi rischia di non farcela contro il coronavirus"

Morena Colombi, l’operaia della Intercos prima paziente brianzola e prima guarita, ha risposto all’appello dell’ospedale di Bergamo

Morena Colombi è tornata in ospedale per donare il plasma

Morena Colombi è tornata in ospedale per donare il plasma

Agrate (Monza e Brianza), 19 marzo 2020 - "Serve il suo plasma per chi rischia di non farcela". La telefonata dall’ospedale di Bergamo interrompe la convalescenza della paziente 1 da coronavirus in Brianza.

Morena Colombi, operaia della Intercos di Agrate, prima contagiata e prima guarita in Italia, non ha dubbi: "Arrivo", risponde e si ritrova catapultata in trincea.

Un’ora e mezza attaccata a macchine che i donatori conoscono bene, capaci di separare le componenti del sangue per raccogliere la sacca che serve alla battaglia contro il killer silenzioso su un indicazione dei medici cinesi, i primi a ricorrere a questa possibilità per aiutare i malati più gravi, attaccati ai respiratori in rianimazione.

E’ una delle cure tentate dalla comunità scientifica che nel frattempo prova farmaci contro il nemico per dare tempo ai ricercatori di mettere a punto il vaccino. Il suggerimento arriva direttamente da Wuhan. "Non avrei mai immaginato di poter diventare l’anello di una catena di salvataggio così importante, ne sono orgogliosa", dice la 58enne di Truccazzano che si è ammalata a san Valentino.

Ha vinto ogni remora ed è salata in macchina per raggiungere il Papa Giovanni XXIII, fronte caldo del nuovo focolaio. "Ho intravisto l’inferno e l’abnegazione del personale: commovente". Per lei il ritorno in corsia , dopo il primo drammatico passaggio a Treviglio, in attesa della diagnosi, a fine febbraio, dopo i sintomi al termine di un turno di lavoro e la chiamata ai numeri di emergenza. "Non è stato facile uscire dall’ambiente protettivo di casa. So di avere fatto la cosa giusta, ne ho avuto conferma quando i dottori mi hanno spiegato che i miei anticorpi aiuteranno altri pazienti a superate il momento più critico, stimolando il loro sistema immunitario a reagire. Il mio plasma dopo i controlli di rito entrerà nel sangue di un malato. Non nascondo la mia emozione". Prima del prelievo , come prescrive lOrganizzazione mondiale della sanità, Morena è stata sottoposta a una batteria di test, compresi altri due tamponi per la ricerca del Covid-19, a distanza di 24 ore, "risultati fortunatamente entrambi negativi". L’operaia entrerà così a far parte del protocollo che la Regione sta mettendo a punto in materia, siglato da diversi centri lombardi sotto la supervisione del San Matteo di Pavia. Il plasma prelevato contiene alte concentrazioni di difese in grado di distruggere il virus. Questo tipo di cura è già stata impiegata per Sars ed Ebola e ora si tenta anche contro il nuovo, terribile bacillo. La seconda fase prevede l’infusione a scopo terapeutico, un aiuto che si è già rivelato efficace in Cina. Presto, dunque, l’invito per chi ce l’ha fatta, a farsi avanti per donare. "Mi auguro che chi ne è venuto fuori come me non faccia finta di niente, cedendo alla tentazione di lasciarsi questo incubo alle spalle il più in fretta possibile: credo che aiutare gli altri sia il minimo in un momento così critico. Ma ci vuole coraggio anche per questo". © RIPRODUZIONE RISERVATA