Coronavirus, mascherine made in Brianza vendute anche nei negozi cinesi

Bloccata la produzione in Oriente, boom di ordini di protezioni mono uso per la Montrasio Italia di Aicurzio

Alla Montrasio Italia producono un milione di pezzi al giorno

Alla Montrasio Italia producono un milione di pezzi al giorno

Aicurzio (Monza Brianza), 3 marzo 2020 - Nei negozi Aumai vanno a ruba le mascherine fatte in Brianza, nella piccola Aicurzio. Dalla zona di Wuhan, la regione della Cina epicentro dell’epidemia del coronavirus, dove da settimane la vita è come se si fosse fermata, non ne arrivano più. Finite le scorte nei magazzini anche la più importante catena cinese della grande distribuzione si rifornisce dall’azienda brianzola.

Anche questo uno dei paradossi e dei tanti cambiamenti sociali ed ecomici portati dal coronavirus. Mascherine "100% made in Italy" avverte un cartello nei pressi delle casse del negozio di Milano, in piazzale Loreto, dove commessi e cassieri lavorano con naso e bocca coperti. Una sopra l’altra, sul bancone all’uscita, sono esposte, tante confezioni di mascherine 'L’Unico Originale', il marchio creatonel 2000 dalla ditta Montrasio Italia, società leader nella trasformazione del tessuto non tessuto (Tnt) in prodotti per uso domestico, igienico, cosmetico e medicale, che nel 2019 ha fatturato 16,5 milioni. «Abbiamo contratti in tutto il mondo", racconta Luca Montrasio, 51 anni che, insieme alla sorella Emma, guida l’azienda di famiglia creata nel 1946 dal nonno Cesare e poi gestita del padre Michele. Aumai è solo uno dei rivenditori delle nuove protezioni anti-contagio monouso. Il prezzo è abbordabile: una confezione da 50 nel negozio milanese è venduta a 12,90 euro

Tra i clienti che hanno fatto ordini alla Montrasio Italia figurano: enti pubblici, ospedali, case di cura, ambulatori, farmacie, parafarmacie, stazioni, aeroporti, catene di grande distribuzione. "L’idea mi è venuta 4 settimane fa - racconta l’imprenditore brianzolo - sapendo che la maggior parte delle mascherine arrivavano da Wuhan, il più importante centro di export di articoli medicali. Mi sono detto: “se loro hanno problemi bisogna fare qualcosa qui in Italia. Prendere in mano la situazione"". In Lombardia non era ancora scoppiato il contagio quando alla Montrasio Italia hanno cominciato a lavorare al progetto. "Ho riunito il mio staff e insieme abbiamo cercato una soluzione. Si trattava di modificare le macchine industriali e avviare una nuova produzione accanto a quelle esistenti che continuano ad andare aventi. Adesso fabbrichiamo anche le mascherine con il nostro nuovo brand “Unico Originale”. L’impegno è grande". L’idea è stata un successo dal punto di vista del business ma ha dato un grande contributo anche ad affrontare l’emergenza, visto che di mascherine non se ne trovano più.

«Le nostre sono il 50% più grandi del normale, capaci di filtrare fino al 98% dei batteri, le abbiano fatte certificare con test di laboratorio". Il 24 febbraio è cominciata la produzione su larga scala. E subito sono arrivate le commesse: "Abbiamo 6 linee e contiamo arrivare a 9. L’idea è anche quello di lavorare con il doppio turno per rispondere agli ordini che stanno arrivando dall’Italia e dell’Estero". Se sarà necessario saranno fatte assunzioni. I 60 dipendenti e le macchine lavorano giorno e notte per sfornare 1 milione di pezzi al giorno nel nuovo stabilimento inaugurato 2 anni fa sulla strada per Cascina Restelli.