
La catena di montaggio della solidarietà all’Ospedale e alla sede della Cri
Monza, 19 marzo 2020 - Una task force di 350 ristoratori brianzoli per sfamare circa 1.500 persone. Sono gli operatori che si sono resi disponibili a portare un pasto caldo a medici e infermieri che lavorano senza sosta in ospedali e presidi sanitari. Solo a Monza sono circa 150 i ristoranti coinvolti, che a turno sfornano 30 pasti caldi sempre alla sera, spesso anche a mezzogiorno, per gli operatori della Terapia Intensiva del San Gerardo e i volontari della Croce Rossa. Tutti stanno lavorando a ritmi inumani, mangiando quello che trovano quando avanza il tempo. Non è sempre facile fare solidarietà rispettando le norme di sicurezza. Così si è creata la catena di montaggio della solidarietà, con i tifosi del Monza della Curva Pieri e i volontari dell’associazione BranCo onlus per fare quadrato attorno a chi sta lottando per sconfiggere il virus. A turno ogni ristorante prepara 30 piatti caldi, dalla pizza al primo, li imballa come per le consegne a domicilio e poi i volontari di BranCo Onlus e CurvaPieri li consegnano ai servizi di emergenza, dove un infermiere, completamente protetto, li smista nei reparti con un apposito carrello. Ciascuno al suo posto, senza superare gli spazi consentiti. "Ieri sera è partita la nostra iniziativa - racconta Eugenio Galbiati, titolare della Pizzeria del Centro - Pizze e bibite sono arrivate direttamente al reparto di Terapia Intensiva e al Pronto Soccorso del San Gerardo. Oltre all’avamposto della Croce Rossa di via Pacinotti a Monza. In molti casi per quello è stato l’unico pasto della giornata. È il nostro modo di ringraziare a nome di tutta la città chi si prodiga incessantemente per la salute di tutti. Oggi abbiamo acquistato anche tovaglioli e posate usa e getta". Ogni giorno ci sarà un ristorante brianzolo che cucinerà per loro e volontari che trasporteranno pasti e cene in prima linea. Ma bando al volontarismo incauto. In questo servizio sono aiutati dall’Associazione nazionale Carabinieri sezione di Monza, in coordinamento con la Prefettura che ha dato il nullaosta, previa registrazione con nome e cognome, alle persone impegnate nel servizio. "In un momento come questo - aggiunge Vincenzo Butticé (titolare del ristorante Il Moro) - devono emergere responsabilità etica e solidarietà. Poi penseremo a ripartire e al sostegno economico alla categoria che pure ci dovrà essere". Lo chef Vincenzo si sbizzarrisce: ieri sera ha offerto ai rianimatori del San Gerardo e ai volontari della Croce rossa 30 porzioni di pasta, cozze, pomodoro e basilico. Butticé, titolare della chat fra ristoratori, riceve ogni giorno in media 40 telefonate da colleghi che si rendono disponibili a preparare pasti caldi, anche da casa, per i lavoratori delle strutture sanitarie. La gara di solidarietà non si ferma. Anche gli studenti dell’istituto alberghiero Olivetti chiamano il prof e si rendono disponbili a cucinare. © RIPRODUZIONE RISERVATA