REDAZIONE MONZA BRIANZA

Confermati i patteggiamenti per la morte di Elio Bonavita

Patenti sospese, ma nessuno sconterà la pena che è stata sospesa

Viale Brianza, il luogo dell'incidente e la foto della vittima

Monza, 21 settembre 2016 - Confermati i patteggiamenti con la pena sospesa per la morte del quattordicenne Elio Bonavita. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa, che ha accolto le pene di 24 e 22 mesi concordate dagli imputati per l'incidente mortale avvenuto il 22 marzo 2015 in viale Brianza a Monza e che ha causato il decesso del ragazzo di Villasanta e il ferimento grave della mamma Nunzia Minichini, 40 anni, che fa ancora avanti e indietro dall'ospedale Niguarda per tornare a camminare. La difesa di parte civile aveva chiesto ed ottenuto la chiamata al processo come responsabili civili delle società di assicurazioni delle due auto coinvolte, che hanno offerto un acconto sul risarcimento del danno per complessivi 450 mila euro. Due gli automobilisti coinvolti nel procedimento penale: un quarantenne di Vedano al Lambro conducente di una Audi Q5 (imputato, oltre che di omicidio e lesioni colpose, anche di omissione di soccorso) e un quarantenne di Triuggio conducente di una Range Rover Evoque. Il giudice ha disposto per loro la sospensione della patente di guida rispettivamente per 3,2 e 3 anni. La mattina dell'incidente mortale, una domenica, Elio era diretto alla Dominante per una partita di calcio, accompagnato in auto dalla mamma quando il conducente della Audi Q5 non avrebbe rispettato il segnale di dare precedenza immettendosi su viale Brianza e avrebbe tagliato la strada alla Range Rover Evoque che stava sopraggiungendo, inducendo il conducente (che viaggiava a quasi 120 chilometri orari) ad invadere la corsia opposta dove, ferma al semaforo nella direzione opposta, era stata investita violentamente la piccola Citroen C1 su cui viaggiavano Elio e sua mamma. Il conducente della Audi Q5 si era allontanato dopo avere provocato l'incidente e ha ammesso, costituendosi alla polizia locale il giorno dopo la tragedia, di essere stato lui alla guida della monovolume, ma di essersi allontanato perchè non si e' accorto di nulla in quanto sofferente di attacchi di panico a causa di un incidente avuto a sua volta in passato quando, mentre stava facendo jogging al parco, e' stato investito da un'auto pirata. Il padre di Elio, anche a nome della madre, del fratello minore e dei tre nonni di Elio aveva chiesto al giudice di non accogliere i patteggiamenti ritenendo ingiusta la pena con la sospensione condizionale.
di Stefania Totaro