MARCO GALVANI
Cronaca

Concerto di Ligabue al Parco di Monza, esposti a Procura e Ministero

Gli ambientalisti temono danni al verde storico, chiesto l’intervento del sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni

Un concerto al Parco

Monza, 20 settembre 2016 - Nonostante il papiro di autorizzazioni, prescrizioni e clausole di tutela del verde, gli ambientalisti continuano la loro crociata contro i concerti nel Parco. Chiedendo una sponda al Ministero e in Procura. E ipotizzando i reati di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. "Il pubblico ministero Salvatore Bellomo ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti - fa il punto Bianca Montrasio, presidente del Comitato per il Parco -. L’anno scorso gli MTV Digital Days, quest’anno il Gods of Metal e gli I-Days hanno provocato importanti danni al prato della Gerascia. E temiamo che i due concerti di Ligabue, con tutte quelle migliaia di persone che arriveranno, faranno altrettanto se non peggio". Parlano di danni allo strato corticale del terreno, di un compattamento del terreno che compromette la capacità di assorbimento e l’ossigenazione dell’erba ripiantumata che non avrebbe più la stessa qualità di quella calpestata: "Un danno a un patrimonio storico non va prodotto, non importa che venga riparato. Se dopo i concerti ci saranno dei danni, chi li ha prodotti dovrà prendersi le sue responsabilità".

Gli ambientalisti hanno chiesto l’intervento anche del sottosegretario ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, che ha sollecitato un incontro con il soprintendente della zona di Monza, Luca Rinaldi, "per valutare - spiegano dal Comitato -, alla luce di quanto già accaduto e di quanto potrà ancora accadere, la coerenza e la compatibilità di questo tipo di concerti di grande impatto ambientale e paesaggistico con i caratteri storici e la destinazione culturale del complesso monumentale Parco, Villa e Giardini reali". Se la prendono anche con il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, che "nel suo ruolo di presidente del Consorzio Parco e Villa Reale avrebbe il compito istituzionale di difendere un monumento da manifestazioni che lo danneggiano irreparabilmente". Eppure tutti gli enti preposti per legge alla tutela e salvaguardia del Parco hanno dato il via libera ai concerti.

"Tutto è stato autorizzato, a cominciare dalla Soprintendenza, e in capo all’organizzazione è stato posto l’onere di restituire il prato nelle stesse condizioni in cui è stato consegnato - mette i puntini Eleonora Frigerio, presidente del Parco regionale Valle Lambro -. Il Parco non è un museo da tenere chiuso ma un patrimonio da rendere fruibile". Del resto "oggi il Parco ha acquistato un fascino in grado di attirare eventi di rilevanza nazionale e non solo", aggiunge Lorenzo Lamperti, direttore del Consorzio Parco e Villa. Ha seguito personalmente, giorno dopo giorno, ogni fase dell’allestimento dell’area concerti per Ligabue. Anche in base alle "rigide prescrizioni della Soprintendenza volte proprio a tutelare l’area di Parco interessata".