CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Capsula del tempo a scuola: "Lettera ai nostri nipoti: vogliamo un mondo più giusto"

I ragazzi degli istituti superiori Mosè Bianchi di Monza ed Elsa Morante di Limbiate hanno formulato, scegliendo icone e oggetti, le loro speranze rivolte alle generazioni future.

I ragazzi degli istituti superiori Mosè Bianchi di Monza ed Elsa Morante di Limbiate hanno formulato, scegliendo icone e oggetti, le loro speranze rivolte alle generazioni future.

I ragazzi degli istituti superiori Mosè Bianchi di Monza ed Elsa Morante di Limbiate hanno formulato, scegliendo icone e oggetti, le loro speranze rivolte alle generazioni future.

"Cari nipoti, anche se abbiamo tutti meno di 20 anni, stiamo già pensando a voi e al mondo che vorremmo lasciarvi". Così inizia la lettera che i ragazzi di 2 classi terze del Mosè Bianchi di Monza e tre terze dell’istituto Elsa Morante di Limbiate hanno formulato ieri a coronamento del lavoro “CooPeer #pensacooperativo“, iniziato a gennaio con la cooperativa Lafucina e la cooperativa Betania che ogni anno, nell’ambito di ConfCooperative, stimolano i giovani su temi attuali e sulla loro responsabilità.

Il leit motiv di quest’anno è l’intergenerazionalità. Dopo un lavoro in classe alla scoperta di sé, nella giornata conclusiva di ieri i ragazzi sono stati invitati a produrre una lettera per i loro nipoti, “Il mondo che vorrei“, da leggere tra 40 anni in cui descrivere il mondo attuale, gli obiettivi per migliorarlo e una “capsula del tempo“ in cui lasciare regali ideali, icone del loro tempo. Junus del Mosè Bianchi si è fatto portavoce del suo gruppo di lavoro che definisce il mondo di oggi ingiusto, pieno di conflitti e di pregiudizi, caotico. "Noi abbiamo davanti ancora molte cose importanti di fare - scrivono i ragazzi - e cercheremo di agire per migliorare".

Tanti gli obiettivi: il primo riguarda la sicurezza economica sintetizzata nella parola chiave “soldi“, ma i ragazzi parlano anche di gentilezza, sicurezza, rispetto, solidarietà, socievolezza, libertà e nuove amicizie. Vorrebbero poter lasciare un mondo senza pregiudizi, con più opportunità, più generoso, dove ci siano maggiori opportunità di lavoro per tutti e più fiducia nel futuro. Emma e Martina sentono il peso dell’instabilità a causa dei tanti focolai di guerra. Come giovani avvertono il peso di alte aspettative da parte degli adulti, in un mondo che si nutre di apparenze e superficialità, dove la povertà è in continuo aumento e non c’è cura per l’ambiente.

Col loro gruppo di lavoro si sono poste come obiettivi imparare ad apprendere, non cedere ai pregiudizi, avere maggior rispetto. I ragazzi una volta diventati adulti si propongono anche di rendere l’istruzione più accessibile a tutti e di promuovere un uso più consapevole dei social. Le icone che lascerebbero nella “capsula del tempo“ sono varie, dal cellulare alle cuffie, dall’intelligenza artificiale alle mascherine del Covid, ma anche amicizia, empatia, libri e musica.

Per le istituzioni sono intervenute la presidente del Consiglio comunale Cherubina Bertola, Francesco Cirillo, consigliere provinciale, Lea Saporetti, capo di Gabinetto della Prefettura, Carmela Melone, portavoce dell’Ufficio scolastico, citando gli articoli 2, 3 e 13 della Costituzione.