L'ex calciatore Cidimar: "Non mi pagarono, ma Monza merita la A"

A 18 anni di distanza parla “Alemao”, uno dei brasiliani sfortunati ingaggiati all’inizio della crisi calcistica più dura dei biancorossi

Ernegas Cidimar Aparecido Alemao sullo sfondo e il compagno Cristiano Scazzola

Ernegas Cidimar Aparecido Alemao sullo sfondo e il compagno Cristiano Scazzola

Monza, 24 settembre 2020 - Anni bui, anni difficili. Perché non sempre le cose all’ombra del Brianteo sono andate per il verso giusto. C’è stato un tempo in cui Berlusconi abitava sempre a 12 chilometri di distanza ma distava ancora anni luce dalle sorti del suo futuro club. Stagione 2001-2002. Il Monza si avvia a sprofondare nel punto più basso (sino a quel momento) della sua storia.

Dopo l’addio del presidente Valentino Giambelli, e la fugace esperienza del presidente Piero Fazzolari, in via Ragazzi del ‘99 sbarca una dirigenza improbabile. Il presidente si chiama Massimo Belcolle: numero uno della Centrale del Latte di Monza, la sua prima dichiarazione passerà alla storia: "Porterò il Monza dove non era mai stato prima". Purtroppo è di parola: a fine stagione il Monza retrocede per la prima volta nella sua storia in C2. Ma non finisce lì. Col suo successore Cesare D’Evant emergergono enormi problemi, gli stipendi latitano, i fornitori non vengono pagati e lo stadio Brianteo si ritroverà poco tempo più tardi con luce e gas tagliati. E la squadra costretta a migrare a Sesto San Giovanni. Nel 2004, la scivolosa china imboccata porterà all’inevitabile fallimento. Nel 2001 vengono ingaggiati i primi giocatori brasiliani della sua storia. Dopo aver cambiato 5 allenatori, a una serie di primati: peggior attacco (27 gol), minor numero di vittorie (4), tribune quasi deserte (168 spettatori contro l’Ancona) e ultimo posto in classifica, si retrocede.

Siamo andati a rintracciarne uno. Si chiama Cidimar Aparecido Ernegas detto Alemao (“tedesco”, per il colore chiaro di capelli). Centrocampista, sbarcò a Monza pieno di belle speranze, ma si ritrovò presto in un incubo. Lo ricorda senza acrimonia o spirito di rivalsa oggi, che a 45 anni allena nella serie C brasiliana, a Londrina, comune nello Stato di Paranà.

Come approdò a Monza? "Prima ero stato in 5 club di serie B e C in Brasile. Finché un giorno sono stato nominato da un uomo d’affari brasiliano che aveva accesso in Italia…".

Chi la convinse? "È stato tramite un amico d’affari che è stato avvicinato da un altro uomo d’affari dall’Italia, non ricordo però i nomi…".

Cosa andò quella stagione? "È stata molto deludente (giocò solo 4 partite, ndr ) , perché sono venuto con tanta voglia di giocare e restare a lungo in Italia a Monza, ma la squadra è finita all’ultimo posto in campionato. Questo ha ostacolato il mio obiettivo, non ho avuto il tempo di adattarmi, in Italia ovviamente era tutto molto diverso. E ricordo gli stipendi arretrati…".

C’erano problemi societari? "Il rapporto con i dirigenti fu difficile e ricevetti soltanto uno stipendio e mezzo nei 6 mesi di contratto".

Dove viveva? "Ho vissuto a Monza per un mese, poi sono andato a Vimercate, abitavo davanti alla Chiesa e alla Biblioteca, era un bellissimo paesino".

Si diceva che l’azienda non pagasse gli stipendi? "Ha pagato soltanto uno stipendio e mezzo, quella è l’unica cosa che ho percepito nei 6 mesi di contratto. Alla fine ho firmato un documento in cui si diceva che avevo ricevuto tutto, hanno assicurato che sarebbero stati depositati circa 30.000 euro da percepire a rate, ma non l’hanno mai fatto…".

Di cosa si occupa oggi? “Sono l’attuale allenatore del Londrina Esporte Clube, giochiamo nella serie C del campionato brasiliano. Anche se ho solo 2 anni di esperienza, ho iniziato a gennaio 2019".

Oggi per il Monza le cose vanno molto bene, il presidente è Silvio Berlusconi. Lo sapeva? "Sì, lo so. Anche in Brasile la notizia è arrivata. Il Calcio Monza adesso sta molto bene, vorrei che arrivasse in Serie A, la città di Monza se lo merita!".

Cosa vorrebbe dire ai tifosi? "Ho un grande affetto per l’Italia e per Monza. Nonostante le difficoltà, è stata un’esperienza unica, molto bella. L’Italia è bella, ho fatto tante amicizie lì, persone con cui magari ho perso i contatti, ma che sono sempre presenti nei miei pensieri".

Le piacerebbe tornare a vedere come è cambiato tutto? "Sarebbe molto bello tornare in Italia, a Monza, a Vimercate, rivedere giocare il Calcio Monza, lo Stadio, il Centro sportivo. Sarebbe fantastico se fosse possibile. Chissà un giorno…".

Il Monza ha appena acquistato un giocatore brasiliano: Carlos Augusto "Wow, un altro brasiliano per Monza! Non lo conosco. Ma si spera che possa fare molto bene lì. Gli mando un abbraccio fraterno".