
di Cristina Bertolini
Tutti pazzi per Liliana Segre al liceo classico Zucchi, il tema sul razzismo viene servito su un piatto d’argento ai maturandi dopo tanti approfondimenti in classe sul nazismo e la Shoah.
Il paragone tra gli orrori della guerra del secolo scorso e quella in Ucraina ai giorni nostri è subito fatto.
E così si accavallano con foga a raccontare il loro scritto Alessandro Otetea e Alessandro Fontana, colpiti dalla scuola negata a Liliana Segre e dalle intercettazioni telefoniche cariche di insulti.
Al liceo scientifico Frisi è piaciuta soprattutto la traccia sul clima e gli effetti della pandemia, altro tema atteso e abbondantemente dibattuto in classe, non fosse altro che per elaborare insieme gli effetti del Covid.
Al Mosè Bianchi il più gettonato è stato il tema sui rischi dei social media e la rete, sia al liceo linguistico, dove i ragazzi hanno indugiato anche sui canali della comunicazione, sia agli indirizzi tecnici.
Il tema delle connessioni è piaciuto anche negli istituti professionali come il Caravaggio, (Istituto paritario per i servizi commerciali) dove il 50% degli studenti si è lanciato a commentare i rischi della connessione, mentre il 35% si è lasciato catturare dal racconto di Liliana Segre.
Cari agli studenti Verga e Pascoli, ma a meno che uno non l’avesse già collaudata con buoni voti nelle simulazioni "l’analisi del testo è insidiosa – osservano Monica Muzza e Alessandro Ferrara del liceo classico Zucchi – è facile andare fuori tema, biosogna analizzare bene figure retoriche e metrica delle poesie e conoscere molto bene il pensiero dell’autore".
"La ripresa della maturità completamente in presenza – commenta Edoardo Stucchi del liceo scientifico Frisi – è stata strana. All’inizio pensavamo che non ci fossero gli scritti, poi si è capito che il tema si faceva, ma si sperava in qualcosa di diverso".
Ogni anno si modificano almeno in parte le modalità dell’esame di maturità: "Per fortuna si è trovato un accordo sui crediti relativi al triennio – osserva Alessandro Campi – che però hanno compromesso il valore delle prove d’esame. Avere fino a 50 crediti per il triennio è stato utile per un ritorno alla normalità". Tante tracce attese, qualcuno dice scontate, ma almeno c’era l’imbarazzo della scelta.
"Ho sofferto un po’ per decidere quale fare – ammette Ines Riboldi – erano tutte molto belle. Mi piacciono Pascoli e Verga, ma io sono sensibile al tema dei cambiamenti climatici; in classe abbiamo parlato dellla Conferenza delle parti (Cop 26) di Glasgow e così mi sono buttata sulla traccia inerente al clima".
Oggi i ragazzi dovranno affrontare la prova d’indirizzo.
Se le tracce di Verga e Pascoli erano fattibii, come dice Ardina Bazzarca (Amministrazione finanza e marketing) "sono preoccupata per la prova di economia aziendale: abbiamo fatto la simulazione in classe ed è andata male, una sola sufficienza in tutta la classe. Abbiamo capito che dovevamo studiare".
Qualcuno esce stanco e affaticato, come Filippo Venturato di Afm: "Come va va", dice con gli occhi a mezz’asta.
Mentre sono critiche Elisa Urcuraci e Virginia Chappuis del liceo linguistico: "Rispetto all’inizio hanno abbassato il punteggio per la seconda prova – dicono – ma alzato il carico di lavoro con due test (invece di uno), più due testi da scrivere in lingua straniera".