Bruce Springsteen in concerto a Monza: il live all'autodromo

Il 25 luglio 2023 chiuderà il suo tour mondiale nell’area di 8 ettari alle spalle della tribuna parabolica che ha già ospitato grandi eventi

Stadio di San Siro, il concerto di Bruce Springsteen

Stadio di San Siro, il concerto di Bruce Springsteen

Monza -  Era quasi destino . Lui, il Boss ‘Born to run’ sarà in concerto all’autodromo di Monza. Appuntamento il 25 luglio 2023. Per chiudere il suo tour mondiale che lo vedrà in Italia per tre date: a Ferrara il 18 maggio, a Roma il 21 maggio e a fine luglio del prossimo anno nel Parco di Monza. Nel prato della Gerascia che già ha ospitato i grandi live prima di uscire dai circuiti internazionali della musica dal vivo. Ora Monza ci riprova. Con ‘l’occasione della vita’, il concerto di Bruce Springsteen and The E Street Band.

«Sia lui sia il suo staff (Barley Arts) si sono innamorati della nostra storia e di ciò che rappresenta il Tempio della Velocità – l’orgoglio di Alessandra Zinno, direttore dell’autodromo –. La conferma di un evento così importante valorizza ancora una volta il lavoro su cui siamo concentrati da alcuni mesi per aprire il circuito ad opportunità che vanno oltre il mondo del motorsport, ma che lo possono anche sostenere grazie alla notorietà che portano. Il Gran premio di Formula 1 farà segnare numeri record in termini di presenze di tifosi sugli spalti e il concerto di Springsteen sarà uno degli eventi di punta del ciclo di festeggiamenti per il centenario dell’autodromo, che inizieranno a settembre e termineranno l’anno successivo. Un’ulteriore evidenza di come il nostro circuito non sia più soltanto il Tempio della Velocità, ma anche il Tempio dei Record che consegue risultati in ogni campo, diventando così un luogo di intrattenimento a 360 gradi".

Del resto, «dopo gli anni bui della pandemia il linguaggio universale della musica accenderà i riflettori su Monza e sulla sua voglia di ripartenza – le parole del presidente del Consorzio Parco e Villa Dario Allevi –. L’area individuata ha già dimostrato di poter ospitare concerti di respiro internazionale e comunque metteremo in campo tutte le misure necessarie per proteggere al meglio il grande patrimonio verde".

Del resto questo è sempre stato il patto per poter utilizzare gli 8 ettari di prato alle spalle della tribuna della parabolica. Un’area che in passato, con un po’ di audacia, ha ospitato eventi storici per Monza. Ottantamila metri quadrati destinati, almeno questo si ripete da anni, a diventare un’area attrezzata come le altre location utilizzate per la musica come ad esempio lo stadio di San Siro. Basterebbe stendere sotto terra cavi e tubature per avere sempre a disposizione luce e acqua senza doverli portare dal circuito ad ogni evento con costi che poi si riversano sugli organizzatori e, quindi, sul pubblico. E comunque, al di là del singolo concerto, non è mistero che i vertici del circuito stiano cercando "un possibile partner che possa progettare insieme a noi un calendario di eventi musicali sul medio-lungo periodo, coinvolgendo come aree non soltanto il prato della Gerascia, ma anche i due paddock".

Come del resto era stato nel Duemila per il Monza Rock Festival. Obiettivo: far nascere una nuova linea di business dedicata all’intrattenimento musicale per raggiungere un target di pubblico più giovane rispetto alla nostra clientela media. Missione possibile. La storia recente conferma l’ambizione. Prima ci sono stati il Brianza Rock Festival, poi il Gods of metal e ancora i 30mila di Manu Chao, Tomorrowland (la Woodstock della musica elettronica), il doppio Ligabue nel 2016 fino agli I-days del 2017 con una scaletta da capogiro fra Radiohead, Green Day, Linkin Park, Blink 182 e Justin Bieber.

Da lì il sogno, condiviso anche dalla Regione, di trasformare la Gerascia nella più importante area concerti d’Italia. L’arrivo del Boss potrebbe essere un nuovo primo passo. Riattivando i canali con le grandi major e mettendo a disposizione anche lo stadio Brianteo, rinnovato dopo l’acquisizione del Calcio Monza da parte di Fininvest. Nulla di nuovo, vista la storia musicale del Brianteo: il 6 e il 7 luglio del 1992 Michael Jackson arrivò con il suo Dangerous World Tour portando 50mila spettatori a serata, tre giorni dopo lo stadio accolse Elton John ed Eric Clapton, il 22 giugno del 1994 il live con Pino Daniele, Jovanotti ed Eros Ramazzotti, nel luglio del Duemila il concerto di Ligabue e nel 2002 le "Prove di volo" con Renato Zero. E ancora tre edizioni del Gods of Metal, Jamiroquai con i Planet Funk in occasione del Gran premio di Formula 1 del 2011, Grignani, Battiato, Massimo Ranieri ed Elio e le Storie Tese.