Bruce Springsteen in concerto a Monza, Claudio Trotta risponde alle critiche

Il fondatore della Barley Artso: “70 mila persone, ognuno ha il suo punto di vista”. E racconta l’organizzazione, soprattutto dopo l’ondata di maltempo

Il concerto di Bruce Springsteen a Monza

Il concerto di Bruce Springsteen a Monza

Monza, 29 luglio 2023 – Dopo mesi di grande attesa, lo scorso 25 luglio, è andato in scena il concerto di Bruce Springsteen e della E Street Band nel parco di Monza. La stessa sera, Claudio Trotta, il fondatore della Barley Arts, la società che ha organizzato l’evento, ha postato sul suo profilo Facebook una foto che mostrava la folla accorsa per il Boss immortalata dal maxi-parco immerso nell’area verde. Ma diversi utenti ne hanno approfittato per muovere qualche critica. 

Claudio Trotta ha voluto rispondere partendo proprio da uno dei commenti. Ecco quanto ha scritto direttamente sulla pagina social:  “Armando Martellini grazie per il tuo commento. Le vie di ingresso previste sono state tutte rispettate nonostante abbiamo subito 5 tempeste da venerdi alle 10 del mattino la prima sino alle ultime due alle 21 circa del giorno prime e alle 430 del mattino del giorno stesso con vento ci dicono a oltre 100 km orari, tempeste che hanno demolito e sradicato qualche migliaio di alberi in tutto il parco fra cui centinaia proprio nel mezzo delle vie di ingresso,esodo e lavoro del concerto e distrutto bagni chimici e alcune strutture della ristorazione, transenne e altro”.

E ancora: “Grazie al lavoro straordinario del Consorzio del Parco guidato da Dante Spinelli che ringrazio anche qui, dell’Autodromo,dei lavoratori coinvolti nella produzione e logistica di Barley e delle persone di Barley sono state liberate in tempo utile per aprire il parco in sicurezza e con il pieno consenso di Sindaco, Prefetto e Questore e con il via della commissione di vigilanza con circa tre ore di ritardo sul previsto”.

Trotta ha proseguito: “Le vie di uscita dalla area del concerto erano tre per il pubblico e due per i mezzi di soccorso e per quelli sanitari e di produzione e degli artisti e non potevano logisticamente essercene altre. C’erano 168 torri luce con 672 punti luce predisposti e pagati da Barley lungo le vie di uscita. La pista era illuminata a giorno nella parte necessaria in una delle tre vie di uscita. Dalla fine del concerto 70 mila persone sono uscite dall’area del concerto (non dal parco ) in un ora. Poi le persone hanno camminato e raggiunto le navette blu e nere che non si sono mai fermate e che li hanno portati alla stazione dove c’erano 11 treni straordinari (x fare un piccolo paragone per Harry Stiles a Reggio Emilia con 100.000 persone mi risulta ce ne fosse solo uno). Chi aveva parcheggiato ha camminato molto sia in entrata che in uscita. Il sottopasso era illuminato in sicurezza nel senso che aggiungere altre torri luce avrebbe potuto creare ulteriori problemi di spazio e il flusso delle persone nella prima mezzora è stato continuo e sereno”.

Il post continua: “Il Gos (Gruppo Operativo di Sicurezza) presidiato e comandato da questura, prefettura, autodromo, comune di Monza e comuni limitrofi che seguiva con una cinquantina di telecamere lo svolgimento dalla mattina ha a un certo punto deciso correttamente di far interrompere momentaneamente il flusso per svuotare il sottopasso e i viali di esodo successivi.  Purtroppo questo fatto insieme alla quantità notevole di persone che si era messa in coda nella direzione del sottopasso ha creato momenti di tensione e nervosismo. Chi è uscito dalla parte opposta lo ha fatto velocemente e serenamente. Nessuna persona si è infortunata nell’arco della giornata”.

“Sicuramente –ha aggiunto il fondatore della Barley Arts – ci sono state disfunzioni e disservizi nella ristorazione interna all’area concerto e sicuramente una parte consistente del servizio di controllo (753 addetti) fornito da due diverse società di cui una quella interna dell’autodromo e che fa servizio ai gran premi non ha fatto completamente in maniera adeguata il proprio lavoro non informandosi adeguatamente nonostante Barley dopo innumerevoli briefing li avesse forniti in tempo utile anche di un volantino con tutte le informazioni e non supportando in maniera corretta il pubblico e di questo mi scuso anche se non è una responsabilità diretta di Barley”.

“Credo che 70 mila persone abbiano, gioco forza e come sempre succede in questo genere di eventi, vissuto in maniera diversa la loro giornata e che i punti di vista e di osservazione siano diversi e che ognuno abbia le proprie opinioni, qui ho solo esposto alcuni fatti”, ha concluso Trotta.