Botte e rapina. Regolamento per un’auto

Una famiglia di rom accusata di aver aggredito e rapinato un giovane davanti al Bingo di Nova Milanese. La vittima testimonia di essere stata picchiata e derubata, mentre gli imputati negano le accuse sostenendo di aver reagito a una presunta truffa. Il processo si tiene davanti al Tribunale di Monza.

Botte e rapina. Regolamento per un’auto

Botte e rapina. Regolamento per un’auto

Aggredito, picchiato e rapinato davanti al Bingo da una famiglia di rom come lui, che lo accusa di averle venduto un’auto poi rivelatasi un ‘macinino’. Alla sbarra davanti al Tribunale di Monza ora si trovano quattro parenti, tra cui l’anziana capofamiglia, accusati anche di lesioni personali nei confronti di un appartenente alla loro etnia, un commerciante di vetture residente nella Bergamasca, Stefan B., 28 anni. Il giovane non si è costituito parte civile per ottenere un risarcimento dei danni, ma è stato chiamato a testimoniare davanti ai giudici. I fatti contestati risalgono al febbraio del 2020. "Era sabato sera ed ero andato al Bingo di Nova con due ragazze - ha raccontato il 28enne - Dopo avere trascorso la serata dovevamo andare in discoteca ma, mentre stavo uscendo dal parcheggio, due auto mi hanno bloccato. Sono sceso e ho riconosciuto i miei compaesani. C’era tutta la famiglia, 7 persone con genitori e cognati. Mi sono venuti addosso, ho tentato di scappare ma mi hanno fermato e picchiato a calci e pugni, uno di loro aveva anche una mazza da baseball. Mi hanno preso 3.700 euro e hanno anche tentato di strapparmi l’orologio. Sono dovuto andare in ospedale e poi dai carabinieri. Ma ora ho paura persino a testimoniare. Oltre agli imputati seduti in aula, fuori c’è tutto il resto della famiglia". Gli imputati negano l’accusa di rapina e puntano il dito contro la vittima sostenendo che non dice tutta la verità. "Siamo andati a cercarlo perché ci ha venduto un’auto che non funzionava - ha ribattuto uno degli accusati più giovane - Volevamo parlargli ma lui ci ha minacciati e aggrediti, allora abbiamo reagito, ma non è vero che gli abbiamo preso i soldi". La difesa sostiene che il 28enne è finito anche in carcere per episodi violenti.

S.T.