GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Bjrot, a tavola da 150 anni L’inizio con pane e salame

Un tuffo nel passato sotto il pergolato nel cuore della Valle del Lambro. Dai pesciolini fritti al salto dei menu d’autore che cambiano con le stagioni.

Bjrot, a tavola da 150 anni L’inizio con pane e salame

di Gualfrido Galimberti

Una tradizione culinaria che si ripete ormai interrottamente da 150 anni. O, chissà, forse anche di più. Perché se nei secoli si sono perse le tracce di atti ufficiali, in una terra in cui si viveva ancora con strette di mano, la memoria tramandata di generazione in generazione assicura che dove ora la Trattoria Bjrot delizia i suoi clienti, già si veniva ai tempi dell’impero asburgico. L’immobile antico, il pergolato, la natura che circonda questo angolo della Brianza ancora incontaminato, fa anche pensare che qui il tempo si sia fermato. "Abbiamo provato a fare ricerche storiche – dice lo chef Luca Bongio, che gestisce il locale insieme alla sorella Micaela – ma sono davvero difficoltose. Non ci sono dubbi sui 150 anni di storia del locale e sul fatto che la nostra famiglia l’anno prossimo celebra i 70 anni di attività in questo locale. Il nome stesso del locale è dovuto a una storpiatura dei residenti: questo era il bureau dove si riscuotevano le tasse, per tutti è diventato Bjrot. Noi, come famiglia Bongio, siamo alla terza generazione, visto che tutto è partito con nostro nonno". Lo spirito era quello di oggi: tanta cordialità, clima familiare, con i commensali considerati ospiti più che clienti. Di diverso, naturalmente, c’era il menu. "C’erano i pesciolini fritti – racconta lo chef – il salame cotto, la mortadella di fegato. Tutto è partito così in semplicità, il locale era in origine soprattutto estivo, perché d’inverno gli spazi erano ridotti".

Immerso nel verde del Parco Valle del Lambro, non certo su una strada a grande scorrimento, questo locale delizioso però è stato scoperto da chi ama la buona cucina. I clienti arrivano dal milanese e dal lecchese, qualcuno anche dal comasco. "Noi crediamo molto nel passaparola – racconta Bongio – Poi essere finiti sulle guide più prestigiose del settore ci ha consentito di fare un ulteriore passo avanti in termini di popolarità". Con lui ai fornelli, terza generazione, altre novità in cucina. "I pesciolini fritti non ci sono più – racconta sorridendo – o almeno non ci sono nella quotidianità. Il nostro menu è molto vario. La Brianza dà il meglio di sé con i suoi piatti invernali, ma noi cambiamo spesso la nostra carta. Il nostro piatto forte? Io direi il risotto. Alcuni piatti storici non li proponiamo più perché non c’è più la qualità di una volta nella materia prima. Da anni stiamo portando avanti questo percorso di crescita che si basa proprio sulla qualità. Non ci sarà mai un punto di arrivo, perché ci mettiamo sempre in gioco, ma ci sta dando soddisfazioni".