
L'auto che ha investito i pedoni
Bellusco (Monza Brianza), 6 ottobre 2018 - Ubriaca la ragazza che guidava, ubriachi i due uomini investiti e uccisi dalla sua auto. Due muratori marocchini sono morti, travolti mentre camminavano per strada, in Brianza. Succede tutto alle 4 di notte. Lungo una semideserta provinciale della Brianza, fra campi e vetrine di centri commerciali, camminano – forse in mezzo alla strada – i due immigrati, regolari in Italia.
Alle due erano scesi da un’altra automobile, guidata da unamico. I carabinieri, da un posto di blocco lungo la Monza-Trezzo, a Bellusco, vedono la Seat Ibiza sbandare e la fermano. Il conducente, un connazionale di 29 anni, aveva bevuto troppo. I militari lo multano e gli sospendono la patente. Abita in paese e si avvia a piedi, perché anche gli amici non sono in condizioni di guidare. Youssef Oujaa, di 33 anni, e Aziz Oukhanekch di 38, in corpo troppe birre, si avviano sulla provinciale da soli. Abitano a Cornate d’Adda, sette chilometri più in là. Nel buio, fra le poche auto, chiacchierano e camminano. Forse senza una meta precisa. Fino a quando davanti a loro arriva la vecchia Lancia Y di un’impiegata di 21 anni. La giovane torna a casa, nella vicina Ornago, dopo una serata nella quale anche lei non ha evitato alcolici. Dal buio, interrotto a tratti dai lampioni, improvvisamente appaiono due sagome. Poi un colpo tremendo. Il parabrezza è sfondato, il muso della vettura accartocciato. Sull’asfalto un corpo. Oltre il guardrail, fra le sterpaglie a bordo della carreggiata l’altro, che sarà trovato soltanto più tardi.
Ancora una volta si muovono i carabinieri, arriva l’ambulanza insieme ai vigili del fuoco. Cercano con ansia anche il terzo amico, perché i militari sanno che sull’utilitaria fermata due ore prima erano in tre. Si teme che anche lui sia morto, lo trovano in mattinata a casa sua, a smaltire la sbornia, ma in perfetta salute. Intanto la giovane viene portata in ospedale, sotto choc. Come previsto dalla legge, viene sottoposta ai test per droga e alcol. Ed è lì che spunta un tasso troppo elevato nel sangue, quattro volte superiore al consentito. Sono i militari a riportarla a casa, ma dopo averle comunicato che è accusata di omicidio stradale e che è agli arresti domiciliari.
Effetto della riforma del Codice della Strada. Per chi provoca la morte di qualcuno guidando ubriaco l’unica distinzione nella pena è il tasso alcolemico: oltre 1,5 grammi per litro di sangue rischiano da 8 a 12 anni di carcere. Da 5 a 10 se il tasso supera quota 0,8 grammi. Pene severe, spesso non applicate e concluse nelle indagini preliminari con patteggiamenti. Per la ventunenne brianzola, i guai cominciano solo adesso. I rilievi dei militari, infatti, saranno indispensabili per stabilire la dinamica dello schianto, per comprendere in quale posizione esatta si trovassero le due vittime e a quale velocità procedesse la vettura.