Basta vandali, ora il Comune chiama i Ris

Arcore, il sindaco ha consegnato i resti dell’ennesimo bivacco notturno alle medie di via Monginevro per individuare i responsabili

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di Barbara Calderola

"Chi rompe, paga". Stretta ad Arcore sui vandali, il sindaco Maurizio Bono consegna ai Ris i resti del bivacco notturno alle medie di via Monginevro: piatti, bicchieri, bottiglie del pic-nic notturno sul tatami della palestra. "Reperti sui quali sicuramente c’è il Dna dei responsabili. Se sono in banca dati, li scoviamo. Altrimenti, la prossima volta". Un trucco che il primo cittadino ha imparato "dagli stessi investigatori inseguendo i ladri d’auto. Con questo metodo ne abbiamo pizzicato qualcuno che aveva all’attivo decine di colpi". Ora, l’indagine servirà "ad azzerare i raid che causano danni che gravano sulla collettività. Questi blitz sono uno sfregio a tutti e in più riparare sottrae risorse ad altre spese importanti. Serve un cambio di passo. Siamo di fronte a uno fenomeno fra i più detestati dalla gente". L’incursione nell’istituto risale a inizio mese. "Il copione è sempre lo stesso: ingresso forzato, estintori svuotati per il gusto di seminare distruzione, porte scardinate per tentare, inutilmente, di rubare le lavagne. Alla fine c’è solo un lungo conto per rimettere tutto a posto".

Alla denuncia sporta dalla presidenza, "abbiamo fatto un’integrazione, chiedendo l’analisi delle tracce genetiche sui rifiuti che il commando ha lasciato dietro di sé. Abbiamo raccolto tutto e consegnato il pacco ai militari. Birra e patatine, avevano organizzato un vero e proprio party", ironizza Bono. E ora quella festicciola potrebbe rivelarsi fatale per gli autori dell’incursione. Sarebbe il quinto colpevole scovato dal Comune in poche settimane. Gli altri quattro sono stati rintracciati grazie alle immagini in arrivo dalle telecamere. Così i genitori dei tre ragazzi che hanno rovinato i giochi del parco di fronte alla biblioteca hanno già restituito 300 euro, "non sono i soldi è il concetto che conta - spiega il sindaco - l’impunità non aiuta certo a stroncare il fenomeno. Essere costretti invece a risarcire è il miglior deterrente".

Stesso epilogo per il “T-Rex” in via Roma, il semaforo intelligente preso di mira dai soliti ignoti. Ma anche in questo caso il teppista adesso ha un volto. "Con l’aiuto della tecnologia siamo riusciti a risalire al responsabile" e pure questa pratica si è chiusa con un bonifico a favore del Municipio. Ci sono altri episodi dell’anno scorso "per i quali avevamo individuato gli autori ai quali presto chiederemo di farsi carico delle spese di sistemazione".