FABIO LUONGO
Cronaca

Atomi, corde ed eliche genetiche. Le provocazioni di Robert Gligorov

L’artista macedone, amico di Sting e autore delle copertine dei Bluvertigo, in mostra a Monza. Un progetto inedito che esplora l’universo dell’immagine attraverso grandi tele, fotografie e installazioni.

Atomi, corde ed eliche genetiche. Le provocazioni di Robert Gligorov

Atomi, corde ed eliche genetiche. Le provocazioni di Robert Gligorov

Stringhe, grovigli, corde intricate come eliche genetiche. Opere visionarie e originali che mettono l’arte a confronto con la fisica quantistica e il mondo subatomico, la cui trama intesse ogni organismo e ogni materia. Grandi tele a tecnica mista, fotografie e installazioni per provare a spingere un passo più in là la ricerca sull’immagine. È quanto proporrà la mostra di Robert Gligorov (nella foto) dal titolo “At a loose end“, allestita negli spazi della galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea. I locali di via Volta a Monza ospiteranno il nuovo progetto espositivo dell’artista macedone trapiantato a Milano, che a Monza è legato a filo doppio attraverso la band dei Bluvertigo, di cui è stato talent scout agli esordi, con il gruppo che negli anni ‘90 ha pubblicato sue opere come copertine di due album. Disegnatore, pittore, autore di videoclip, amico di personaggi come Sting, Gligorov pratica un’arte irriverente, che provoca e fa riflettere, mettendo in cortocircuito reale e immaginario. La mostra sarà inaugurata oggi alle 19 e si potrà visitare fino al 31 marzo. Si tratta di un progetto che concretizza l’ultimo filone di riflessioni dell’artista, che guarda alla teoria delle stringhe ideata negli anni ‘60 dal fisico italiano Gabriele Veneziano: discussa ampiamente nel mondo scientifico, resta a tutt’oggi un’ipotesi complicata da provare. "Ma – spiegano dalla galleria – molte intuizioni della scienza hanno origine da ipotesi, poi comunque scoperte e verificate in maniera certa. A questa intuizione Gligorov si è ispirato per la sua nuova ricerca artistica, dove una sorta di stringhe e di trama ricorda il mondo subatomico e anche il Dna, e quanto la materia e gli organismi sono soggetti alla loro crescita proprio dalle informazioni che nel microcosmo già esistono".

Nelle opere esposte "il comportamento dei soggetti rappresentati non ha una logica della realtà conosciuta, ma sono come particelle nel mondo quantistico, con un entanglement (una correlazione, ndr) e comportamento simultaneo". Partendo da queste suggestioni Gligorov dà voce alla sua forza visionaria, "generando mondi, stati e possibilità, per uno stupore degli occhi". Se i lavori classici dell’artista macedone sono solitamente figurativi, per quanto provocatori, qui ci si imbatterà in opere ancor più particolari, che provano a spingere in avanti l’universo delle immagini, inoltrandosi in una dimensione affascinante e rischiosa del fare arte.